
Due donne e un bambino si sono presentate ieri a Ossaia dopo il putiferio lanciato via social. Nessun atto ufficiale: la paura dei responsabili che 6 mesi fa avevano visto sparire 12 mila euro .
Una raccolta fondi non autorizzata e un vespaio di polemiche attorno ad essa. Tutta colpa di una lotteria a premi che, due donne e un bambino, andavano dicendo di aver organizzato per il canile di Ossaia a Cortona proprio per la festività di ferragosto. Due euro per un biglietto che metteva in palio fantomatici premi, la notizia che comincia a spargersi nel bel mezzo del paese arriva naturalmente anche ai responsabili del canile che, proprio nello scorse ore, con un post su Facebook, avevano messo tutti al riparo: "Siamo venuti a conoscenza di una situazione vergognosa: due donne ad Arezzo e un ragazzino a Camucia spillano soldi alla brava gente spacciandosi per volontari del canile e e dicendo di raccoglierli per il canile. Tutto falso è una truffa !". La denuncia ai carabinieri era prossima ad essere presentata sennonché ecco spuntare, nella mattinata di ieri, i tre soggetti che che hanno cercato di spiegare ai responsabili del canile tutte le loro buone intenzioni sulla felice riuscita della cosa: "Eravamo pronti a presentare denuncia - affermano dal canile stesso - poi dopo aver ascoltato le due donne, ma soprattutto il bambino, abbiamo capito che in loro c’era della buona fede.
In pratica volevano farci una sorpresa con i soldi raccolti ma nessuno può fare una cosa del genere senza la nostra autorizzazione e vogliamo che tutto questo sia chiaro". I soldi raccolti davvero pochi, da qui l’idea di chiudere un occhio: "Nel blocchetto che ci hanno consegnato avevano venduto circa 50 biglietti a due euro l’uno e ciò, per certi versi, fa capire che non volevano poi lucrare più di tanto. Abbiamo chiesto loro di riportare i soldi alle persone che avevano avvicinato, starà poi ai diretti interessati decidere se lasciarli a noi o riprenderseli. Pensavamo di essere nel bel mezzo di un nuovo raggiro ma alla fine tutto in un modo o nell’altro si è risolto e va bene così". Una truffa vera e propria era già andata in scena appena sei fa, con un bonifico di 12 mila euro partito dal conto corrente del canile e indirizzato all’estero senza la minima autorizzazione del responsabile a cui era stata rubata anche la firma. Fortuna che, anche in questo caso, il tutto è rientrato grazie a una speciale assicurazione che non ha fatto perdere un centesimo ma la prudenza non è mai troppa e anche il minimo campanello d’allarme non va sottovalutato.