Cadorna, da ottobre le demolizioni Centro per l’impiego: parte la gara Strada di accesso da via Garibaldi

Varato il progetto esecutivo, il costo supera ora i 5 milioni. Via la palazzina comando e la parete dei murales. Un intervento di quasi due anni, completamento nel 2025. Si moltiplicano gli accessi al piazzale ex caserma.

Cadorna, da ottobre le demolizioni  Centro per l’impiego: parte la gara  Strada di accesso da via Garibaldi

Cadorna, da ottobre le demolizioni Centro per l’impiego: parte la gara Strada di accesso da via Garibaldi

di Alberto Pierini

AREZZO

Hanno dedicato l’onore delle armi alla loro vecchia palazzina comando. L’attenti, gli squilli di tromba, le emozioni di ogni ricorrenza: ma i vecchi leoni del 225° battaglione fanteria Arezzo forse non immaginavano che l’avrebbero trovata in piedi per l’ultima volta. Perché uno dei gangli vitali della ex caserma viaggia verso la demolizione. E a tutta velocità.

Il primo, vero progetto legato alla Cadorna ha avuto l’ok in giunta: l’ok al progetto esecutivo, quello che permette al Comune di lanciare la gara d’appello. Prevede la costruzione di un Centro per l’Impiego. Una palazzina tutta nuova, che ricucirà fisicamente lo spazio tra il parcheggio più prezioso del centro e via Garibaldi. E il primo passo...

"Sì, il bando a questo punto partirà entro giugno. E già da ottobre passeremo alla demolizione della palazzina comando". L’assessore Alessandro Casi si barcamena tra le buche delle strade e la prossima "buca" alla Cadorna. Non da solo: perché il progetto di trasformazione della caserma lo condivide, fin dai passi preliminari, con la collega all’urbanistica Francesca Lucherini.

E il via al cantiere è quello della demolizione. Non solo per poi ricostruire. Ma anche per aprire un varco tra il piazzale e via Garibaldi. Alla base del progetto c’è una maggiore permeabilità dello spazio urbanistico. Non solo con nuovi varchi pedonali, paralleli a quello che attualmente dalle Logge del Grano si spinge fino al loggiato. Ma anche con una strada aperta anche alle macchine.

In un colpo solo andranno giù la palazzina comando e la parete dei murales. Tra le soluzioni allo studio anche quelle per lasciarne una traccia o almeno un ricordo. I dipinti, si sa, furono realizzati in una delle ultime edizioni di Icastica e hanno sempre trovato fior di difensori,. La palazzina ha un suo pregio, oltre che quel filo di memoria che attraversa tante generazioni.

Vedremo. Intanto il progetto che ne prenderà il posto diventa più salato: i prezzi con il voto della giunta sono stati aggiornati alla nuova tabella decisa a gennaio. I 4 milioni e mezzo circa che erano stati previsti sono diventati oltre cinque, con un "ritocchino" di ottocentomila euro.

Una struttura a forma di "L", con un lato appoggiato alla Misericordia e un altro su via Garibaldi. Una sorta di ricostruzione della cortina che ne disegnava il fianco in passato. Per uno stabile ispirato dalle palazzine delle camerate.Il piano terra sarà rivestito di vetrate, sopra ce ne saranno altri due.

La strada della demolizione, ha via via spiegato Casi, è anche legato ai prezzi: la stima è che una struttura ex novo sarebbe costata comunque meno di una ristrutturazione complessiva.

E la Cadorna infila ormai decisamente la strada per la trasformazione. Quella che qualcuno, con manciate di enfasi, ha definito a volte la "piazza Grande" del centro basso, comincia a prendere forma. Sul suo sviluppo c’è stato un percorso partecipato, con tante idee, come sempre in questi casi spesso in contrasto. Tra le poche linee comuni, quella di valorizzarne anche la funzione di piazza, con alberature, arredi urbani, mantenerne la funzione di cittadella degli uffici ma rafforzandone l’appeal anche con un bar ristorante nel corpo di guardia.

E lasciarne anche la funzione di parcheggio. "Su questo – insiste Casi – non ci sono dubbi: il numero dei posti disponibili deve rimanere quello". Assicura che non si perderanno neanche i parcheggi, non Atam ma privati, dal lato Misericordia, pur con una dislocazione diversa.

Di sicuro ricorderà molto meno il cuore della ex caserma. Lì dove i vecchi leoni del 225° torneranno di nuovo: ma forse per assistere, come il nuovo Cinema Paradiso, alla demolizione di un pezzo della loro memoria.