Bonaccini: "Il gas? Serve un tetto ai prezzi"

Il governatore dell’Emilia Romagna ad Arezzo propone la ricetta contro i rincari e lancia la corsa di Ceccarelli a Montecitorio

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Il duello a distanza nelle piazze aretine della politica nella giornata aretina dei big, lo chiude Stefano Bonaccini che a sera arriva nell’agorà dem di Sant’Agostino e con qualche ora di scarto mette sul piatto i temi che anche Matteo Salvini ha rilanciato davanti al popolo leghista, ma declinati secondo la visione del Pd. Il governatore dell’Emilia Romagna sottolinea l’importanza del voto ai candidati dem aretini, in testa Vincenzo Ceccarelli in corso nel collegio alla Camera (uninominale) e la sindaca di Lucignano Roberta Casini.

Se Salvini apre il dossier bollette, Bonaccini ci mette il carico quando prende di mira il centrodestra e la giunta di Piombino guidata dal sindaco di Fratelli d’Italia, sulla questione del rigassificatore. "Noi diciamo sì a rigassificatore a Ravenna, perché la destra, che ha il sindaco di Fratelli d’Italia a Piombino non lo vuole fare? Dice sì, ma non qui. Comodo. A forza di dire ‘sì ma non qui’ in questi anni l’Italia ha perso occasioni per fare investimenti e occasioni che oggi la vedrebbero meno in difficoltà di quello che è". Le bollette di luce e gas che continuano a lievitare sono il problema sul quale Bonaccini argomenta: "E’ importante che in un momento così drammatico per la sostenibilità delle imprese e delle famiglie, dovuto alla drammatica crisi energetica che l’Europa, come fece sui vaccini, sappia affrontare e risolvere, il tetto al prezzo del gas è fondamentale. Penso persino che l’Europa, proprio come per i vaccini, dovrebbe diventare acquirente unico, per cercare di calmierare prezzi e bollette, ad oggi insostenibili”. Davanti al popolo dem e ai maggiorenti del partito aretino, tra i quali il segretario comunale Matteo Bracciali e la consigliera regionale Lucia De Robertis, il governatore dell’Emilia Romagna attacca la Lega sulla flat tax che "ridurrebbe le entrate nelle casse dello Stato e certamente andrebbe a tagliare immediatamente sulla sanità o la scuola pubblica. Noi siamo quelli, alternativi, che pensano che invece, soprattutto dopo la pandemia, serva investire di più sulla sanità e sulla scuola pubblica, ma in particolare sulla sanità perché vogliamo che ogni cittadino, un povero come un ricco, abbia lo stesso diritto alla tutela della propria salute e alle cure".

La sfida in un collegio contendibile (secondo l’analisi di Youtrend) è collegata al concetto di "voto utile" che Bonaccini richiama soffermandosi sul valore aggiunto che in Parlamento gli amministatori di centrosinistra - "siamo affidabili" - sono in grado di esprimere con l’esperienza acquisita. Il riferimento diretto è a Vincenzo Ceccarelli e alla sua storia politico-istituzionale. Ora una nuova sfida.

Lucia Bigozzi