GAIA PAPI
Cronaca

Bloccato in casa con l’ascensore rotta. La Croce Rossa gli fa ritornare il sorriso

AREZZO Dopo oltre un mese chiuso in casa a causa di un ascensore rotto, ieri Marius ha finalmente potuto rivedere il...

AREZZO Dopo oltre un mese chiuso in casa a causa di un ascensore rotto, ieri Marius ha finalmente potuto rivedere il...

AREZZO Dopo oltre un mese chiuso in casa a causa di un ascensore rotto, ieri Marius ha finalmente potuto rivedere il...

AREZZODopo oltre un mese chiuso in casa a causa di un ascensore rotto, ieri Marius ha finalmente potuto rivedere il sole, l’asfalto, il mondo. E il suo sorriso dice tutto: gioia, libertà, emozione. Il merito è della Croce Rossa di Arezzo, che da ieri mattina ha iniziato ad accompagnarlo ogni giorno al centro diurno, garantendogli quella quotidianità che l’incuria e la burocrazia gli avevano negato. Marius (nella foto), 32 anni, invalido al 100%, vive in una casa popolare in piazza San Gemignano. Da inizio giugno era prigioniero in un appartamento, al secondo piano di un edificio, gestito da Arezzo Casa, in cui l’ascensore aveva smesso di funzionare. Ma nonostante le ripetute segnalazioni alla ditta manutentrice questa non è intervenuta. Il tempo passava, la solitudine cresceva, e la situazione si faceva ogni giorno più assurda. La sua voce – raccolta e rilanciata da chi ha voluto denunciare il caso – ha generato indignazione.La Croce Rossa ha messo a disposizione un mezzo attrezzato per il trasporto delle persone con disabilità e da ieri ha avviato un servizio quotidiano per accompagnarlo al centro diurno, luogo fondamentale per la sua socialità, la riabilitazione e il benessere psicofisico. Un gesto concreto, semplice e potente, che ha restituito a Marius un pezzo di normalità. "Non uscivo da oltre un mese – racconta la sorella – e non ne potevo più". Il sorriso di Marius, scattato proprio mentre saliva sul furgone attrezzato, è un’immagine che vale più di mille parole: racconta una piccola grande vittoria di civiltà. Ma anche un monito. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo, soprattutto se la sua libertà dipende da un ascensore che non funziona.