Arezzo, 19 dicembre 2023 – "Gli impianti elettronici possono andare in tilt, capita in montagna nelle seggiovie, negli ascensori, può capitare purtroppo". Domenica pomeriggio è capitato alla giostra panoramica al Prato, una delle maggiori attrazioni della Città del Natale su cui, ogni fine settimana, salgono centinaia di persone. Anche domenica alle 18.20 la ruota era piena quando un blackout ne ha interrotto la corsa. Così famiglie si sono trovate bloccate a 28 metri si altezza, senza capire cose stesse accadendo, tra la paura e il freddo. In particolar modo è stato un giovane padre che, una volta sceso con la famiglia, ha contestato quanto accaduto paventando anche di percorrere vie legali.
Ma ieri l’uomo si è chiarito con il responsabile della ruota panoramica, Christian Caldari che dopo le scuse ha spiegato: "Alle 18.20 circa l’impianto della ruota panoramica ha avuto un blackout, come da procedura di sicurezza abbiamo prima capito il problema, per poi risolverlo e alla fine abbiamo fatto scendere le persone, chiaramente in modo sicuro e in ordine di cabina. Non in fila, perché altrimenti il peso avrebbe creato uno sbilanciamento. Per questo motivo qualcuno è riuscito a scendere quasi subito, dopo dieci minuti, altri, come la famiglia del ragazzo, è scesa per ultima, prolungando la sua "permanenze" sulla ruota per venti minuti".
A differenza di quanto era emerso in un primo momento Caldari spiega: "Abbiamo rimborsato i biglietti a tutti quelli che sono venuti in cassa. Due avevano anche perso l’autobus e abbiamo pagato loro un taxi. Abbiamo chiesto scusa e tranquillizzato le famiglie, molte di quelle ci hanno anche ringraziato per la gentilezza che abbiamo avuto. Qualcuno, è normale, ha avuto paura e si è arrabbiato su un evento che, però, non dipende da noi, ripeto può capitare. Ma ci spiace non essere riusciti ad intercettare la sera stessa la famiglia rimasta in attesa" che aveva "denunciato" anche la mancanza di scuse.
A tranquillizzare le persone anche il personale di sicurezza del Prato. "Non si trattava di un pericolo nella stabilità della ruota o dei cestelli o altro, ma "solo" il momentaneo errato funzionamento del software che regola il funzionamento. Se il ripristino non fosse avvenuto sarebbe stato usato il sistema ausiliario meccanico, così come se ci fosse stata una temporanea mancanza di energia elettrica" ha spiegato anche Alessandro Rossi, titolare dell’agenzia Ombra, presente in città per la sicurezza.
Una volta svuotata la ruota, "Abbiamo fatto il test di controllo e abbiamo riaperto normalmente. Chiediamo nuovamente scusa a chi purtroppo ha dovuto subire questo inconveniente, ma ripeto: sono cose che possono capitare. Da padre di due figli, rispondo al signore che ci dispiace, se lui vuole mi può contattare" ha concluso Caldari. E così è stato. Tutto è bene, quel che finisce bene.