Bezzini: "Pronte altre risorse per la Gruccia"

L’assessore regionale alla sanità lo ha confermato durante il vertice in ospedale. "Qui c’è una realtà dinamica, merita investimenti"

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di Marco Corsi

Prima un incontro con gli operatori sanitari, poi con gli amministratori della vallata. E’ stata una visita a 360° quella che ha fatto ieri mattina al Santa Maria alla Gruccia l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini, accompagnato dal direttore generale della Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso. Bezzini era stato invitato al monoblocco dalla conferenza dei sindaci del Valdarno. "E’ una realtà dinamica, vivace e qualificata – ha detto riferendosi al presidio valdarnese – e merita investimenti per sostenere il suo processo di crescita. Risorse umane ma anche tecnologie e macchinari". Questo ha detto anche ai medici, incontrati all’auditorium del primo livello. Nel 2022 i principali interventi strutturali – ha detto il direttore D’Urso – sono programmati per il pronto soccorso, le sale operatorie, la radioterapia. Per il pronto soccorso saranno impiegati anche finanziamenti aziendali. Riguardo alla tecnologia attendiamo novità dal Governo e dai fondi del Pnnr".

Uno sforzo, quello di Regione e Asl Tse, al quale il presidente della conferenza dei sindaci Sergio Chienni ha chiesto di dare ulteriore continuità. "Negli incontri è stato possibile un confronto diretto per verificare sia le potenzialità che le criticità dell’ospedale e della sanità territoriale, ed è emersa la volontà di Regione e Asl di operare insieme al territorio per risolvere i problemi. Alcune risposte sono arrivate. Pur consapevoli del periodo complesso, è necessario che se ne concretizzino anche delle altre per porre in condizione il personale sanitario di svolgere al meglio il proprio servizio verso le nostre comunità".

Bezzini ha comunque voluto confermare l’interesse verso il Valdarno, un’area strategica della Toscana, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti. "Dobbiamo chiarire che non tutto dipende da noi – ha spiegato – La Toscana è parte di un quadro nazionale che, ad esempio, vede l’oggettiva difficoltà ad assumere figure mediche che mancano in alcuni ambiti: emergenza e urgenza, anestesia, ortopedia… Ma non mancano per ragioni economiche o burocratiche. Semplicemente non ci sono per gli errori di programmazione sanitaria fatti in questi anni a livello nazionale". L’assessore ha però confermato che la Regione sta facendo la sua parte. "Il volume delle attività sta tornando al livello 2019 – ha ricordato – Nei mesi di settembre e ottobre 2021, le nostre strutture hanno lavorato più che nel 2020 e nel 2019. E non è che il Covid sia scomparso: oggi abbiano in Toscana 500 nuovi contagi e 300 ricoverati. La pressione della pandemia, quindi, rimane, ma il nostro servizio sanitario lavora e offre risposte sui due fronti, Covid e no Covid".

Riguardo al personale, il direttore D’Urso ha fatto chiarezza. "Le azioni dell’Asl Tse sono coerenti con la strategia regionale: abbiamo assunto 900 infermieri che sono una risposta all’emergenza ma anche un patrimonio stabile per l’azienda – ha detto – Nella specifica realtà del Valdarno abbiamo programmato investimenti alla Gruccia per sostenere lo sviluppo di questo ospedale che ha dato un grande contributo, pur non avendo degenze dedicate, nell’emergenza Covid. La qualità delle prestazioni erogate è testimoniata dal fatto che abbiamo una ‘migrazione’ inversa: non sono i cittadini del Valdarno ad andare in altre zone per le loro cure, ma sono quelli di altri territori a venire in Valdarno. Stiamo quindi lavorando per il potenziamento del personale sanitario e per gli investimenti in strutture e tecnologie".