
Lancia nel campo della sinistra l’urgenza di una "costituente". Tito Barbini, una vita in politica e al timone delle istituzioni, indica la via dopo lo tsunami elettorale.
Come legge questo voto?
"Sono molto triste, la vittoria della destra peggiore mi ha reso sgomento, sto ripensando anche alla mia vita e al mio impegno".
Quali?
"Dopo l’esito del voto mi sono chiesto se valeva la pena una vita interamente dedicata alla passione per la politica. Tuttavia, non prendo sottogamba il risultato delle urne".
Cosa non ha funzionato?
"Ho lasciato la politica quasi venti anni fa ma non ho mai smesso di viverla. Ho lasciato il Pd perchè i valori che avevano innervato la mia vita erano ormai caduti come foglie morte. Mi sono impegnato con Articolo 1 che ho fondato ad Arezzo ma anche questa mi è sembrata un’esperienza politica inadeguata".
Perchè il Pd ha perso?
Non ha avuto la capacità di darsi un’identità. E’ un partito e un gruppo dirigente malato di tatticismo; non ha avuto passione, umiltà, entusiasmo necessari per stare dalla parte giusta: penso a temi come la pace, l’uguaglianza, il diritto al lavoro. Un errore andare al voto senza un accordo con Conte e Calenda e laddove non era possibile su base politica, avrebbe dovuto esserci un patto tecnico di desistenza nei collegi, in modo da proporre agli elettori la scelta tra centrosinistra e centrodestra.
E ad Arezzo cosa è successo?
"Nelle ultime consultazioni il Pd ha sempre perso. Sono uscito distrutto dalla sconfitta a Cortona. Sono stato amministratore della Toscana, la Toscana democratica, ma oggi il primo partito è FdI, compreso Arezzo".
Cosa serve per ripartire?
"Azzerare tutto. Le autocandidature alla guida del Pd sono patetiche, oggi serve dare vita a una costituente della sinistra anche ad Arezzo, per ricostruire identità, valori sui cui determinare un nuovo gruppo dirigente. Le capacità ci sono, mancano passione e radicalità".
Lei sarebbe disponibile?
Sì, per quello che posso dare e senza incarichi".
Quali personalità candiderebbe alle prossime sfide?
"Esperienze amministrative come quella di Ceccarelli possono essere preziose per la prossima consultazione elettorale al Comune di Arezzo ma penso anche ai tanti giovani impegnati in Arezzo 2020. Penso ad Andrea Vignini, neo segretario regionale di Articolo 1 e a Roberta Casini per le prossime scadenze regionali".
Lucia Bigozzi