
"Balzerani? Prego anche per lei". Brigate Rosse, la suora del dialogo. Dal monastero scrive agli ex terroristi
"Prego per le vittime e per i carnefici, lo faccio anche per Barbara Balzerani". L’irriducibile delle Br non era nell’elenco delle lettere dal carcere che dal monastero domenicano di Santa Maria della Neve, suor Grazia Colombo intreccia coi detenuti per portare l’umanità oltre le sbarre. "Non ho mai avuto contatti con Balzerani nè con i terroristi delle Br", spiega al telefono con la voce squillante di chi vive come una missione l’opera di conforto e condivide il cammino di trasformazione per ergastolani, assassini, persone con lunghe condanne sulle spalle. Eppure l’incontro con Franco Bonisoli e Agnese Moro (nel faccia a faccia organizzato un anno fa) in qualche modo l’ha portata dentro gli anni di piombo, gli anni del terrore. E la morte della terrorista ha riaperto il dibattito su quel pezzo di storia italiana. Lei ha vissuto in diretta il sequestro di Aldo Moro e la mattina dell’agguato in via Fani "ero a scuola, a Carimate in provincia di Como. Ho provato orrore per il rapimento dell’onorevole Moro ma al tempo stesso dispiacere per le persone che lo avevano compiuto. Mi domandavo chi erano veramente e come avevano potuto arrivare a compiere un reato così grave, volevo conoscerli ma era impossibile. Quarant’anni dopo, ho incontrato Franco Bonisoli e Agnese Moro, ed è come se si fosse realizzato un sogno". In quell’incontro pubblico al monastero di Pratovecchio, nel silenzio delle foreste casentinesi e nel raccoglimento al quale il luogo chiama, l’ex terrorista che prese parte al rapimento di Moro si è confrontato con la figlia dello statista, ripercorrendo la via delle cicatrici che non rimarginano, ragionando sugli errori e sulla speranza di una seconda chance.
"Di lui mi colpisce il suo raccontarsi. Penso sia stato faticoso incontrare i familiari delle vittime del terrorismo; ma quando penso a lui e ad Agnese che insieme vanno nelle scuole a fare incontri con i giovani, credo che in questo stia l’essenza dell’umanità e nella forza del dialogo, anche quando è doloroso".
Il giorno prima di incontrare la figlia di Moro, Bonisoli "mi ha confessato di non aver dormito. E Agnese quando lui le ha detto chiedimi tutto quello che vuoi sapere, lei gli ha risposto: voglio sapere che uomo sei ora. Penso al percorso di trasformazione di molti detenuti e questo per me è un risultato grande". Vittime e carnefici. Dalle Br alla strage di Piazza della Loggia, a Brescia: suor Grazia cammina sulla scia di quegli anni di morte e questa volta lo fa con Manlio Milani che in quell’orrore ha perso la moglie. Una serata di riflessione, il 18 marzo (alle 21, modera il giornalista Massimo Orlandi) nella quale Milani "racconterà il dolore e come affronta la vita".
È un altro punto di osservazione per andare oltre la superficie e guardare dentro. Suor Grazia punta il faro sul dolore di vittime e carnefici, apre le feritoie per far passare la luce della rinascita.
Lucia Bigozzi