Avis, tanti donatori giovani. "Ma serve sempre sangue"

E’ il presidente Antonio Guida a lanciare l’appello a chi è del gruppo zero. L’associazione è una banca dati per ospedali come Gaslini, Meyer e Bambin Gesù

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di Gaia Papi

"C’è bisogno di sangue del gruppo zero", è il presidente dell’Avis, Antonio Guida, a parlare. E’ quanto si sta verificando con il ritorno alla normalità negli ospedali e l’aumento delle richieste da parte delle strutture. Avis Arezzo è anche banca del sangue alla quale possono attingere strutture in difficoltà; l’associazione in questo è legata al Meyer, il Gaslini e il Bambin Gesù. "A chi possiede i gruppi A e B chiediamo di donare il proprio plasma. Costituisce la materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci "salva-vita", continua il presidente. Le donazioni degli aretini non hanno mai registrato una forte frenata, nemmeno nel periodo della pandemia. "Il sangue non è mai mancato nonostante la diffusione del virus avesse messo un po’ fuori gioco tanti donatori, ma anche molti operatori professionali. Questo aveva comportato una leggera diminuzione della disponibilità di donatori periodici, ma al tempo stesso si erano anche bloccati gli interventi chirurgici" spiega Guida. "Per questo il sangue degli aretini in piena pandemia ha raggiunto e aiutato la Lombardia nei momenti di maggior crisi per la regione". "Con l’allentarsi della pandemia si è registrato un leggero aumento di donatori. Nel 2021 sono state superate le 3000 donazioni al centro trasfusionale del San Donato, con 150 donazioni in più. Un bel risultato considerando la severità del periodo. Eravamo preoccupati di non riuscire a mantenere i nostri standard. E invece stanno aumentando i donatori, e tra loro c’è un ringiovanimento grazie alle campagne che continuiamo a fare nelle scuole".