
Gli scontri tra ultras di Roma e Napoli in autostrada
di Alberto Pierini
I sassi li hanno lanciati domenica, i biglietti per le partite se li sono bruciati per due mesi. E li hanno bruciati anche a decine di migliaia di tifosi la cui unica colpa è quella di condividerne il tifo. Dopo una settimana di annunci ieri il ministro degli Interni Piantedosi ha sospeso dalle trasferte tutti i supporter di Roma e Napoli. In mezzo, è chiaro, anche quelli che esattamente una settimana fa si divertirono a bloccare l’autostrada e a sfidarsi in un duello tutto muscolare. Forse prima o poi arriveranno i Daspo, anche quelli super annunciati, e che almeno dovrebbero colpire i responsabili diretti della folle rissa a Badia al Pino.
Una Badia al Pino intorno alla quale anche oggi i controlli si stringono. La Prefettura conferma la richiesta di presidiare con grande attenzione le aree di servizio sul nostro territorio. In testa quella ormai famosa nella quale trovò la morte Gabriele Sandri e che da allora si è trasformata in una sorta di memoriale del tifoso biancazzurro.
Ma ormai la cronaca sorpassa e fa impallidire la storia di quei giorni. Due fatti unici: allora lo sparo di un poliziotto da una corsia all’altra e che uccise un tifoso, stavolta l’autosole interrotta per trasformarsi in ring. Ed è cronaca viva. Non solo perché le indagini fervono, con la polizia impegnata al massimo come dal primo momento nell’esame delle immagini e nella ricerca delle responsabilità.
Il timore è che i fatti pur unici possano ripetersi. Da qui l’iniziativa della Prefettura e comunque la conferma del lavoro che le forze dell’ordine portano avanti da sempre. E la decisione di stringere con una "sciarpa" calda di controlli le aree critiche. Nel nostro caso quelle di servizio. Da Badia al Pino a Lucignano al Valdarno, nel territorio di Terranuova. Anche una settimana fa le segnalazioni avevano spinto a moltiplicare gli agenti ma non era bastato ad evitare il contatto e quindi la guerriglia. Oggi il lavoro riprende, o meglio continua.
Il campanello d’allarme, ogni settimana ce n’è uno, riguarda in particolare il rischio che possano incrociarsi le tifoserie della Lazio e della Salernitana. Due società che a lungo hanno avuto lo stesso proprietario, Claudio Lotito, ma non sembra essere bastato ad evitare i contrasti.
Un rapporto difficile che viene da lontano e che la "coabitazione" sembra aver accentuato.
La Salernitana gioca a Bergamo contro l’Atalanta alle 18, la Lazio a Sassuolo a mezzogiorno. Gli orari in apparenza sono incompatibili. Ma intanto ricordiamo che la vicenda di domenica ruota intorno all’ipotesi di un possibile "appuntamento" studiato a tavoli. E che comunque chi si muove da Salerno per Bergamo deve programmare di base una decina di ore, tra viaggio, soste e arrivo in sicurezza. Un quadro nel quale nessuno vuole rischiare: quanto filtra è che l’allerta mobiliti centinaia di agenti, ma considerando anche gli specialisti della Celere.
La loro presenza in autostrada è confermata anche oggi e in queste vicende sono gli specialisti chiamati in causa per fronteggiare la giungla del calcio.