Autobus: rivoluzione con la scuola Cambiano le corse, snodo stazione

Al posto delle "circolari" linee ad alta frequenza ogni 15 minuti con copertura soprattutto del centro. Mezzi a direzione unica, allo scalo le coincidenze. Società dei trasporti al lavoro per il via di settembre

Migration

di Alberto Pierini

Devono essere pronti per il primo giorno di scuola. Giovedì 15 settembre, ad un soffio dalle elezioni politiche ma a pochi minuti dalle lezioni. Gli studenti con gli zainetti sulle spalle e gli autisti in cravatta, come da copione. E l’autobus lanciato sulle nuove tratte. Nuove linee: in sè sembra un ossimoro, se ne parla ormai da vent’anni, più o meno da quando apparve evidente che la città era cambiata ma le corse no. Ricordate il groviglio di fermate intorno al vecchio ospedale con il nuovo già abbondantemente traslocato. Però sembrerebbe la volta buona.

Al piano sta lavorando Autolinee Toscane: sotto traccia, con cortesia rispondono di voler presentare la trasformazione solo una volta sciolti tutti i nodi. Che non sono pochi. Le soluzioni di fondo emergono dal Comune: la giunta, attraverso l’assessore Alessandro Casi, aveva chiesto alla società di trasporti il "miracolo" al primo incontro ufficiale dopo il passaggio di gestione. Secondo una traccia della quale aveva indicato le priorità.

La sintesi? Dimentichiamoci le circolari infinite, stile 1S e 1D, da 30 o 35 minuti di percorso. La priorità sarà disegnare la città secondo linee radiali: tratte più brevi ed agili con direzione pressochè unica.

La strada per riuscirci? Ci sarà uno snodo principale: quello della Stazione. In pratica lì convergeranno buona parte delle corse e da lì partiranno invece quelle mirate alle frazioni.

Un esempio concreto: se attualmente una linea, dovrebbe essere la 6 ma potremmo anche sbagliare, raggiunge sia Pratantico che Staggiano, domani non lo potrà più fare. Ad un certo punto del percorso si incrocerà con i mezzi diretti o a Pratantico o a Staggiano. Un esempio che dà l’idea della difficoltà davanti alla quale gli architetti delle corse si sono trovati. E che tra l’altro impone di avere un maggior numero di mezzi, ma questa era una delle promesse di Autolinee.

Lo snodo della Stazione nasce per la sua centralità quasi assoluta. Ma anche qui possibili ostacoli non mancano. Attualmente la stazione ha una fermata e una pensilina: la stessa autostazione ospita la sosta di corse diverse da quelle urbane. C’è da evitare il groviglio, anche se non si tratterà di un capolinea, l’area non potrebbe permetterselo.

Un altro snodo sarà quello di piazza Guido Monaco. Ma la priorità a quel punto sarà far rispettare il divieto di sosta sui quadranti: le auto parcheggiate fisse già ora creano pesanti disagi ai conducenti, figuriamoci cosa succederebbe domani.

Un altro nodo sul quale i tecnici stanno lavorando è quello delle zone di confine. Per capirci lì dove i mezzi un tempo di Atam, poi di Tiemme e oggi di Autolinee escono dal territorio aretino per avventurarsi in altri comuni. Ad esempio nella zona di Capolona ci dovrebbero essere pulmini di collegamento con Castelluccio, evitando lo sconfinamento. Mentre in altre zone la linea rimarrà continuativa così come è adesso. Il centro sarà completamente collegato con linee ad alta frequenza: si intendono corse ogni 15 minuti, in una città come Arezzo in quel tempo copri già una discreta distanza ma oltre non si può andare.

Il debutto per l’inizio della scuola è come provare una Ferrari a Poti: ma quello è l’obiettivo, si tratterà di vedere se sarà rispettato. Già in città sono in corso lavori per adeguarla alla rivoluzione: ad esempio l’eliminazione dello spartitraffico di fronte all’ingresso del parcheggio dell’ospedale (il terzo focus delle nuove linee) per lasciare posto ad una corsia preferenziale per gli autobus.

Si va verso l’abolizione dei numeri delle corse, tutto sarà "taggato" con le lettere: A, B, C e dintorni. La base era in parte il progetto presentato dal vecchio presidente di Tiemme Massimliano Dindalini e allora condiviso in gran parte anche dalla giunta Ghinelli. Una frequenza massima di 15 minuti in centro e di 30 fuori, proprio fidando sull’efficacia delle corse mirate: le attuali circolari coprono ancora un percorso di circa otto chilometri, ora tutto dovrebbe essere più snello. Ma i passeggeri, in particolare anziani, si abitueranno anche agli inevitabili cambiamenti di bus, stile metropolitana? La risposta alla prima campanella.