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Cronaca

Auditorium e ristorante: via al nuovo centro

L’ex ortofrutticolo rifinanziato: blocco del teatro, sale prova e locali. Dietro la società con i Negrita, la Woodworm e il mondo Mengo

di Alberto Pierini

AREZZO

Un giorno andremo a teatro a Pescaiola: anzi a sentire musica, rock, pop e una robusta copertura indie. E’ un progetto che galleggia sulla città ormai da anni, un po’ a singhiozzo. Ma che finalmente trova la via di casa. Ed è proprio la via di Pescaiola.

Il centro ortofrutticolo sta per cambiare pelle. Avrebbe dovuto già farlo da anni, oltre a liberarsi di quella in salsa d’amianto interessata dalla bonifica. Stavolta forse ci siamo. E all’interno prenderà campo l’idea partita dai Negrita, la band aretina famosa in tutta Italia, ma al centro di un discreto gruppo di lavoro: quello forte del mondo Woodworm, l’etichetta discografica pronta dal 7 febbraio all’ennesimo assalto a Sanremo, e di quello del Mengo, il festival dell’estate.

La svolta? Un ulteriore finanziamento. Di mese in mese il prezzo dell’opera cambia: ora siamo arrivati a 4 milioni e mezzo di euro, uno dei quali in sovrapprezzo rispetto al passato. Almeno questo milione non è legato al Pnrr e quindi partirà subito. Il resto è invece appeso alla "formula magica" e quindi andrà in appalto entro luglio per poter lanciare i lavori alla ripresa autunnale, più ottobre che settembre.

Sullo sfondo un progetto ambizioso: sostituire le cassette della frutta e i rifornimenti per i mercati con la musica. Il blocco centrale sarà quello dell’Auditorium: un polmone per gli appassionati del rock o del pop, sorta di contraltare al Petrarca o al palcoscenico di Arezzo Fiere, più destinati alla classica.

Un auditorium vero, non una grande sala prove, con spettacoli, poltroncine e biglietti. I corridoi laterali saranno invece sale prova e spazi di servizio e di appoggio alla musica. E sono esattamente quelli che prenderanno corpo prima. Entro due mesi partiranno i lavori, che dovranno essere completati in circa duecento giorni.

"L’ulteriore finanziamento – spiega l’assessore Alessandro Casi – era necessario non solo a completare il teatro. Ma anche a realizzare i parcheggi, che sono determinanti per qualunque luogo di spettacolo, senza i quali il progetto sarebbe stato zoppo".

Anche se un’altra gamba ce l’ha e non da poco: quella della ristorazione. Si svilupperà all’ingresso della struttura, nelle idee aperta non solo nelle serate di concerto. Nella prima soluzione dei Negrita & c. c’era addirittura un tandem di ferro con un grosso nome della cucina italiana, vedremo se sarà confermato.

Il blocco centrale andrà in appalto, dicevamo, entro luglio, per avviare i lavori nel 2023. Il tutto mantiene il suo nome un po’ surreale della prima ora "Orto creativo", quasi un tentativo di fondere la storia commerciale di questi anni con il futuro, le mele e le pere con la scossa della musica. Alle spalle i 12 soci iniziali: non solo Negrita, Woodworm e Mengo ma anche il coworking We Arezzo e alcuni professionisti del settore, con i Negrita dentro anche a titolo personale.

Una piccola rivoluzione per il quartiere, spesso bollato come semplice strada di passaggio e che invece quando vuole sa fare quadrato, anche con commercianti molto disponibili a tirarsi su le maniche. Lì dove un giorno andremo a teatro.