MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Attacchi sessisti a Simona Neri: anche Virginia Raggi in campo per difenderla

"Nulla può fermare la forza di noi amministratrici". A fianco della sindaca Maria Elena Boschi e la presidente della Provincia Chiassai. Lei esasperata: "Basta, paga anche la mia famiglia"

Virginia Raggi (LaPresse)

Arezzo, 25 novembre 2018 - E’ scesa in campo anche Virgina Raggi. Lei, la sindaca di Roma, colpita dagli attacchi alzo zero sessisti arrivati addosso a Simona Neri, la collega di Pergine e Laterina: il gigante in soccorso del piccolo comune. «Solidarietà e vicinanza a Simona Neri per gli attacchi sessisti e volgari ricevuti. Nulla può fermare la determinazione e la forza di chi è in prima linea ogni giorno per amministrare la cosa pubblica. Uniti per contrastare ogni fenomeno di violenza e di odio» dice in un appello che diventa bipartisan.

E che anzi lo era già visto che in difesa della Neri era scesa anche la presidente della Provincia Silvia Chiassai. «Voglio esprimerle la mia solidarietà e vicinanza: come donna, come sindaco e come presidente della Provincia: colpire una donna con l’utilizzo di certe immagini e di un linguaggio, legati anche all’aspetto fisico, è la dimostrazione di involuzione sociale e di insofferenza per il raggiungimento di posizioni prima riservate solo agli uomini. Cara Simona, vai sempre avanti a testa alta, fiera di tutte le meravigliose sfumature che il nostro sesso rappresenta».

Ma non finisce qui: perché al richiamo di questa storia non resiste neanche Maria Elena Boschi, che a Laterina si sa, gioca in casa. «Poco fa - spiega l'ex ministro e sottosegretario - ho parlato con lei al telefono, per esprimerle la vicinanza mia personale e di tutto il Pd. Da mesi è vittima di vili attacchi sessisti, di una cultura dell’odio che va condannata con fermezza. Simona avrà sempre accanto la comunità di Laterina e Pergine, che non le farà mai mancare vicinanza e sostegno».

Un coro al quale Simona unisce il suo «basta», affidato a Facebook. «Contro di me è in atto una campagna denigratoria fatta di attacchi discriminatori che mirano a delegittimarmi come donna prima ancora che come amministratrice». Una macchina del fango che fa star male anche chi le sta accanto, a cominciare dai familiari «e questo non posso, non voglio tollerarlo, non più».

E aggiunge: «Giustificare la violenza verbale, gli attacchi sessisti, alimenta un sentimento barbaro, che può volgersi contro ogni donna o ogni persona debole e indifesa». Ma è ancora peggio chi tende a derubricare questo a goliardia. «Così abituiamo i più giovani ad un modello per cui le donne possono essere oggetto di qualsiasi offesa». E sirivolge a chi le ha mostrato appoggio e stima, in primis i suoi concittadini.

«La comunità cui appartengo è composta da gente perbene. Chiedo a tutti di isolare chidiffonde una cultura di odio».