Assalto al portavalori, caccia alla banda. Telecamere al setaccio per scovare gli autori

A Arezzo, la banda che ha speronato un portavalori all'alba è oggetto di indagini approfondite. Il bottino di oltre 400mila euro è destinato ai bancomat dell'area valtiberina. Le telecamere di sicurezza e le testimonianze sono cruciali per risalire ai rapinatori.

Assalto al portavalori, caccia alla banda. Telecamere al setaccio per scovare gli autori

Assalto al portavalori, caccia alla banda. Telecamere al setaccio per scovare gli autori

Dall’analisi scrupolosa delle talecamere e dalla raccolta di testimonianze che sta andando avanti da subito dopo l’assalto alba gli investigatori potranno avere elementi importanti per indirizzare le indagini nei confronti della banda che venerdì all’alba ha speronato un portavalori alle porte di Palazzo del Pero. Il bottino sarebbe di oltre 400mila euro in contanti destinati ad alcuni bancomat dell’area valtiberina; da questa stessa zona i malviventi avrebbero fatto perdere le loro tracce subito dopo aver abbandonato il portavalori Fidelitas lungo la vecchia strada che da Palazzo del Pero collega a Le Ville di Monterchi. I carabinieri del comando provinciale di Arezzo dopo le prime indicazioni fornite dal 36enne dipendente dell’azienda gli investigatori proveranno a raccogliere altri dettagli dalla sua testimonianza nelle prossime ore (nel frattempo l’uomo è stato già dimesso dall’ospedale dopo le cure successive all’aggressione subita). Peraltro ci sono altre persone che in queste ore vengono sentite dai militari per mettersi sulle tracce dei rapinatori.

Come detto, indicazioni preziose potrebbero arrivare dalle telecamere di sicurezza presenti in alcuni varchi della Valtiberina ma anche dall’Aretino dove, nelle prime ore di venerdì, la banda a bordo di almeno due veicoli potrebbe essere arrivata seguendo il portavalori; gli spostamenti della Fidelitas in questa zona nei giorni e nelle settimane precedenti al colpo sicuramente sono stati oggetto di attento monitoraggio da parte dei rapinatori che l’altro ieri hanno agito senza rischiare nulla. I banditi sapevano inoltre che il mezzo a quell’ora era carico di banconote, dopo il rifornimento al caveau di Arezzo.