Asporto, un caso nazionale le parole di Poponcini

Anche una troupe di Mediaset a intervistare ristoratori. Ma il l’obiettivo era la deterrenza. Oggi e domani maggiore presidio da parte delle forze dell’ordine

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L’avviso è arrivato per tempo nell’incontro di metà settimana in prefettura: oggi e domani i controlli di ordine pubblico saranno ulteriormente rinforzati. E’ probabilmente improprio parlare di Pasqua blindata, ma di certo non verranno tollerati assembramenti e situazioni che possano mettere a rischio di contagio. Carabinieri, polizia e guardia di finanza sono dunque in allerta e li vedremo lungo le principali strade, davanti alle stazioni, nei pressi delle fermate degli autobu. Nemmeno la polizia municipale starà con le manai in mano: venticinque gli agenti in servizio su due turni sia oggi che domani, presidio costante nel centro cittadino e in periferia.

Era stato lo stesso comandante Aldo Poponcini a stabilire le linee guida dell’azione dei suoi uomini. In particolare ha fatto discutere il suo annuncio di una stretta anche nei riguardi del servizio di asporto, "se c’è una quantati di cibo esagerata che esce dal ristorante - era stato il suo ragionamento - significa che in casa abbiamo un assembramento di persone al di là del consentito". Non accadrà naturalmente di vedere agenti che aprono i contenitori dell’asporto per pesarne il contenuto, l’avvertimento aveva soprattutto un valore deterrente, quello cioè di spingere gli aretini a non approfittare delle festività per dimenticarsi delle regole imposte dalla pandemia.

Le dichiarazioni di Poponcini a La Nazione sono anche diventate un caso nazionale. Ne ha scritto Massimo Gramellini ieri sul Corrierone con un elzeviro ironico in prima pagina. Sempre ieri è arrivata una troupe di Mediaset per la trasmissione "Fuori dal Coro" condotta da Mario Giordano: furgone blu scuro, macchine da presa, microfoni e in giro per la città a intervistare i ristoratori chiedendo cosa ne pensassero delle parole di Poponcini. Insomma, il comandante sbarca nelle televisioni nazionali, segno che le sue frasi hanno fatto rumore pur se andrebbero interpretate nel senso giusto: non certo repressione indiscriminata ma monito agli aretini, e agli stessi ristoratori, a non esagerare. Notevole pure l’impatto sui social dove non sono mancate le proteste di titolari dei locali, obiettivamente alle prese con una situazione difficile da gestire*.

Intanto il dispositivo dei controlli ha dato i suoi primi effetti. I carabinieri hanno infatti già potenziato i servizi, specie nelle zone di Saione e Campo di Marte. Da una parte i militari hanno agito contro il fenomento dello spaccio, dall’altra parte hanno rivolto la loro attenzione al rispetto da parte degli aretini della normativa per il contenimento della pandemia. Venerdì numerose pattuglie e nucleo cinofili hanno identificato nelle aree di spaccio un centinaio di persone, hanno effettuato dieci perquisizioni, hanno vigilato sulla circolazione stradale. In totale sono state denunciate quindici persone per droga e cinque per ubriachezza molesta, in quest’ultimo caso nel rispetto della normativa anticovid.

sergio rossi