
"Asfaltati anche i nostri affari" Cantiere sulla 73, attività in stallo E proteste sugli orari "creativi"
di Alberto Pierini
"Lo sa cosa guardo da tre giorni? Gli uccellini alle finestre". Guarda di sicuro anche i polli Lorenzo Renzoni, uno dei titolari della San Marco, l’azienda più famosa di carne bianca sul territorio. Ma li guarda per una volta nei frigoriferi, senza riuscire a venderli. Perché l’accesso alla ditta è sostanzialmente chiuso, complici i lavori sulla statale 73.
"Non possono arrivare da Olmo, non possono arrivate dalla zona Esselunga: siamo in un bunker". Il bunker appeso a quei tre chilometri di strada che corrono dalla rotatoria fino a via Leonardo da Vinci: il cuore del cantiere partito lunedì per asfaltare quel tratto.
"Un intervento – lo voglio dire – che certo ci voleva: ma mi chiedo se non poteva essere gestito meglio". Una domanda retorica, dal suo punto di vista. "Ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto, nessuno ci ha avvertito. Avremmo potuto organizzarci meglio con la clientela".
Parla anche di margini di apertura, partendo prima e sapendolo avrebbero potuto fare in modo che il black out non fosse completo. "Gli affari sono precipitati: la riduzione è sopra il 50%". Quindi qualche affezionato cliente è passato ma pochi. "Ci chiamano, ci chiedono come poterci raggiungere, non sappiamo cosa rispondergli".
Un messaggio per l’Anas, l’ente che sta provvedendo all’intervento. Un intervento in sè da applausi, perché quei tre chilometri ne avevano bisogno. Ma finito nel mirino delle proteste per la scarsa comunicazione e per le modalità complessive.
Eppure un passo nella direzione giusta era stato fatto: la scelta dell’orario di apertura e chiusura dei lavori avrebbe potuto allentare la morsa. "Il cantiere apre dalle 9.30 alle 17 tutti i giorni fino al 20 marzo". Dopo la sfuriata di passaggi della prima mattina e anticipando il rientro dopo le fabbriche o gli uffici.
"Sono qui alle 9 ma è già chiuso". Continuiamo a ricevere chiamate di questo tipo, di chi si organizza per evitare la morsa ma nella morsa si ritrova stretto. E non solo la mattina, perché tra le segnalazioni abbiamo quelle di chi si è presentato dopo le 17 e ha trovato chiuso. Lo specchio di un clima di incertezza che sta mandando in bestia tanti automobilisti.
Anche perché si tratta di un intervento dai mille rimbalzi. Non si limita a colpire chi si ritrova imbottigliato in via Romana. O chi in arrivo dalla "71" si ritrova già in coda almeno dal Matto e a tratti anche da Policiano e almeno il primo giorno addirittura da Rigutino. C’è anche tutto l’altro lato, quello che si distacca dalla 73. La provinciale 327, quella che parte da Pieve al Toppo e che lungo il percorso si incrocia con la statale San Zeno-Monte San Savino. "Da martedì – ci spiegano dai bar di Pieve al Toppo – è tutta una lamentela sui ritardi e sulle code". Beninteso: non è colpa esclusiva dell’Anas.
Non è un mistero che il reticolo degli accessi alla città abbia le sue fragilità e soffra dei ritardi di tanti grandi progetti arenati: dal completamento della Due Mari alla variante a nord. Chiudi e la circolazione scivola in un imbuto. La buona notizia? A occhio il cantiere è a buon punto. Non è escluso che la riapertura possa essere anticipata. Raccogliendo un applauso dopo i fischi del loggione.