Artini e i ladri fra banchi e aule "Gli edifici sono vecchi e fragili: i furti sono all’ordine del giorno"

Il presidente regionale dei presidi: "Capita spesso che si introducano anche solo per gli spiccioli dei distributori automatici. Ma più che i danni economici conta il male che questi colpi fanno alla didattica".

Artini e i ladri fra banchi e aule  "Gli edifici sono vecchi e fragili:  i furti sono all’ordine del giorno"
Artini e i ladri fra banchi e aule "Gli edifici sono vecchi e fragili: i furti sono all’ordine del giorno"

"Il furto alla scuola Margaritone non mi stupisce. Purtroppo le scuole sono ospiti di edifici fragili, spesso vecchi e sicuramente non progettati per difendersi dalle scorrerie dei ladri. Il danno economico c’è, ma credo che la cosa più grave siano i guasti alla didattica che questi colpi fanno, soprattutto agli studenti con deficit cognitivi che spesso con i tablet hanno la possibilità di interagire e imparare".

Alessandro Artini è il presidente di Anp Toscana, l’associazione dei presidi. Mentre le scuole sono alla mercé dei ladri, sul tavolo del consiglio dei ministri arriva l’ipotesi di un decreto legge per rivedere alcuni articoli del codice penale offrendo anche maggior tutela alle vittime dei reati telematici e alla Camera è arrivato il sì alla proposta di legge bipartisan sul contrasto a bullismo e cyberbullismo.

Artini è a conoscenza di altri episodi simili a quello di via Tricca, avvenuti negli ultimi mesi: "Anche convenzionarsi con istituti di vigilanza privata può non bastare – afferma Artini – purtroppo gli edifici, in generale, non rispondono più alle esigenze della scuola moderna che ha bisogno di tecnologia e spazi di condivisione fra alunni. Anche le “visite“ dei ladri sono correlate a una serie di problemi di sicurezza che andrebbero affrontati con serietà".

Non sono gli unici di una scuola che si appresta a ripartire: "Certamente occorrerebbe favorire lo sviluppo dell’autonomia scolastica, tutt’oggi affievolita dalla permanenza di tendenze ministeriali centralistiche – aggiunge Artini – senz’altro sarebbe necessario rivedere la governance delle scuole, che risale quasi a cinquanta anni fa (ai decreti delegati del 1974) e rappresenta un modello obsoleto".

Tuttavia, fra le tante riforme auspicabili, oltre a interventi sulla sicurezza delle scuole c’è da mettere in conto anche quella relativa alle funzioni dei docenti: "Il ruolo degli insegnanti, infatti, è avviluppato in una serie di contraddizioni che, a prima vista, paiono disegnare un puzzle insolubile. Il tasso di burocratizzazione crescente e la perdita di prestigio sociale, che è ragione di delusione, soprattutto per chi si impegna molto".

Federico D’Ascoli