Lucia Bigozzi
Cronaca

Fimer, settimana decisiva. Giani: "Fronte comune per cambiare governance"

Il governatore toscano conferma la linea: "La compattezza delle istituzioni ha spinto la proprietà all’intesa con Greybull". Il dossier ai giudici di Milano

I lavoratori della Fimer in presidio al tribunale di Arezzo

Arezzo, 19 giugno 2023 – Obiettivo dichiarato: nuova proprietà e nuovo management in grado di rilanciare Fimer. Il governatore toscano Eugenio Giani tira le somme a una settimana dall’incontro con i lavoratori nello stabilimento di Terranuova occupato da diciannove giorni. Lavoratori in presidio permanente difendono posti di lavoro e futuro, pure quello dell’indotto che conta oltre quattrocento persone nella filiera produttiva. In mezzo alla settimana clou è passata l’udienza davanti al giudice che ha rinviato per competenza il dossier al tribunale di Milano, proprio quando un accordo notturno tra la proprietà dell’azienda e il fondo britannico Greybull Mc Laren pareva aver impresso la svolta tanto attesa, dopo due anni sulle montagne russe. Ora tutto torna dentro l’iter che i giudici milanesi stabiliranno prima di arrivare al pronunciamento. Si apre una settimana decisiva. Greybull conferma l’interesse sullo stabilimento leader nella produzione di inverter fotovoltaici, ma vuole garanzie.

Presidente Giani, alla luce delle novità sulla vertenza , chiederà un nuovo incontro con il ministro Urso?

"Sono in contatto costante con il ministro al quale ho spiegato nei dettagli la vertenza. Siamo arrivati all’intesa tra proprietà e Greybull grazie alla compattezza e alla determinazione delle istituzioni".

Qual è il ruolo della Regione e come intende andare avanti?

"Ci siamo mossi all’unisono insieme al ministero che ha compreso l’urgenza e la portata del caso Fimer: in ballo ci sono 280 lavoratori. La Regione è al fianco degli operai e dei sindacati che non hanno mai mollato. È stato grazie a tutto questo che la proprietà ha ceduto arrivando all’intesa con il fondo britannico".

Ora però tutto passa a Milano.

"Seguiamo da vicino tutte le evoluzioni; ci rapporteremo alle decisioni dei giudici milanesi ma la determinazione non cambia: bisogna arrivare a una nuova proprietà e a un nuovo management capace di rilanciare l’azienda leader nel mercato di riferimento. Ho incontrato i lavoratori in fabbrica anche per dare un segnale forte di vicinanza della Regione e al tempo stesso confermare la linea ferma nei confronti della proprietà".

E adesso cosa succede? Quali scenari possono delinearsi?

"Stiamo al fianco dei lavoratori, dei sindacati e del sindaco di Terranuova, Chienni, che hanno avuto un ruolo determinante nell’accendere un faro su una vicenda nel suo momento peggiore. Ora lavoriamo con la stessa intensità per arrivare a un cambio radicale al timone dell’azienda".