ANGELA BALDI
Cronaca

Mille tir pronti a fermarsi anche in città

Sono oltre 350 le aziende dell'autotrasporto aretine schiacciate dal peso degli aumenti del carburante

meacci

Arezzo, 19 marzo 2022 - Circa un migliaio i camion aretini pronti a fermarsi. Oltre 350 le aziende dell’autotrasporto, soprattutto piccole e piccolissime, strozzate anche ad Arezzo dal caro carburante. Le Federazioni aderenti a Unatras, tra cui Confartigianato, dopo un attento esame delle indicazioni sui possibili interventi presentati nell’incontro al Ministero dei Trasporti, le hanno giudicate insufficienti. Ecco allora che si fa sempre più concreta la possibilità di un blocco totale dell’autotrasporto.

“Al momento c’è una data fissata, è quella del prossimo 4 aprile, ma restano confermate anche le manifestazioni territoriali previste per oggi sabato 19 marzo – spiega Francesco Meacci, presidente degli autotrasportatori di Confartigianato imprese Arezzo - Pur apprezzando le ipotesi illustrate dalla viceministra Bellanova, Unatras ribadisce che gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti. Ad oggi non è previsto nulla. Il rispetto delle regole è essenziale e fondamentale per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento del prezzo del gasolio. Le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano manifestazioni di volontà”.

A ciò si aggiunge la situazione sempre più insostenibile di atti speculativi. “Come denunciato dal Ministro Cingolani, insostenibile atti speculativi mantengono elevato il prezzo di carburante e additivi. Se le misure riguardanti le regole della sicurezza sociale e della circolazione sono di competenza del Ministero, quelle per calmierare i prezzi di gasolio, Lng, Ad Blue, sono di competenza del Governo. Unatras ritiene necessario un interessamento diretto della Presidenza del Consiglio per individuare soluzioni che producano un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici, come avvenuto in altri settori. Solo provvedimenti concreti potranno evitare che il 4 aprile l’autotrasporto si fermi. In città stiamo valutando di chiedere un incontro col il Prefetto. Se lo sciopero del 4 aprile sarà confermato l’adesione anche qui sarà totale”.

Cosa significa? Che gli scaffali dei supermercati potrebbero svuotarsi e non per la psicosi collettiva dovuta alla guerra in Ucraina, ma per la mancanza reale di merce. “Ad Arezzo ci sono circa 350 aziende di autotrasporto associate a Confartigianato – spiega Meacci - circa un migliaio di camion. Si tratta di piccole e piccolissime aziende spesso mono veicolari, in difficoltà in questo periodo di aumenti. Il gasolio incide più del 30% sui costi generali di un'azienda, se aumenta del 50% su una percentuale già alta, sballa completamente i bilanci. Le aziende sono già in sofferenza: triplicati il costo di personale e bollette, quella dei carburanti è l’ennesima mazzata. Aumenti ingiustificati che non possono tradursi in aumenti delle tariffe. Il Governo deve intervenire con provvedimenti seri, ricordiamo che 3 giorni di stop dei camion costano allo Stato come una finanziaria, un impatto enorme ma anche l’estrema ratio. Saranno garantiti solo i servizi minimi: gasolio per ambulanze e forze dell'ordine (ma si rischia il fermo del trasporto pubblico) e prodotti di prima necessità come latte, pane, pasta, uova e farina”.