REDAZIONE AREZZO

Rivoluzione di San Donato fra i parroci: a Saione arrivano un prete polacco e due africani

Una ventina i trasferimenti annunciati dal Vescovo Fontana al termine della Messa del patrono. L'appello:la Chiesa dalla parte dei più deboli

Il Vescovo Riccardo Fontana

Arezzo, 7 agosto 2018 - E' la rivoluzione del santo patrono quella che il Vescovo Riccardo Fontana annuncia al termine della Messa di San Donato, leggendo l'elenco dei trasferimenti dei parroci, quest'anno particolarmente numerosi (una ventina) e particolarmente significativi, per le realtà di fedeli che coinvolgono. Ad esempio arriva un nuovo parroco polacco nel tormentato quartiere di Saiione e al suo fianco saranno due viceparroci africani e di colore. Scelta coraggiosa in una zona in cui le tensioni etniche sono spesso assai forti.

Cambia titolare un'altra parrocchia popolosa del centro come Santa Croce, dove nonostante i mugugni dei parrocchiani lascia, dopo trent'anni, il molto amato Don Francesco Bernardini (che va alla Chiassa) e arriva da Terontola Padre Alessandro Nelli- Stoppato all'ultimo momento invece il cambio programmato nella parrocchia di San Donato, dove resta Don Stefano.

“Il Patrono san Donato ci dà la misura dell’agire comune. Il suo stesso nome dice l’identità di questa Chiesa, che si fonda sulla generosità di ciascuno ed è dono per tutti. Il Santo Martire ci ricorda questa sera, che l’unità si raggiunge soltanto se ciascuno cede qualcosa del proprio, pur di costruire una storia comune. Il Martire ci insegna che solo con il sacrificio ad immagine di Gesù, si passa alla fatica del vivere d’ogni giorno alla Resurrezione, una rinascita che è dono dello Spirito. In questa logica il Ministero del Diaconato che, questa sera, conferiamo al nostro fratello Francesco Polizzi della comunità di Bucine”.

Con queste parole - pronunciate all’inizio dell’omelia della Messa , celebrata in Cattedrale - Il Vescovo. Riccardo Fontana ha sintetizzato il significato profondo dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della Diocesi e, rivolgendosi al nuovo diacono Francesco Polizzi, lo ha ringraziato perché il conferimento dell’Ordine sacro del Diaconato dà l’occasione a tutti noi di riflettere sul servizio che la Chiesa deve offrire al mondo. “L’Assemblea è, questa sera, arricchita anche dalla presenza dei Circuli maiores del nostro Sinodo – ha continuato il presule - che, dopo un lavoro davvero impegnativo, riconsegnano elaborati i progetti, le aspettative dei cinquecento sinodali, che – da mesi – sono impegnati nella preghiera, nella ricerca della volontà di Dio, per rinnovare la pastorale di questa Chiesa diocesana”.

“Lo scopo di questo Sinodo diocesano che stiamo celebrando è ricostruire il progetto del rinnovamento della nostra pastorale, con la forza dello Spirito. La nostra comune preghiera deve trovare nel Signore la forza del cambiamento, perché si individuino i linguaggi nuovi e più adatti, i segni eloquenti, perché la proposta del Vangelo, confermata dai molteplici segni di carità, torni a ridire, con sobrietà e rispetto, che Gesù è in mezzo a noi”.

“Affidiamo quindi a san Donato – ha continuato il vescovo – la nostra volontà di servire con attenzione soprannaturale la nostra Chiesa. Chi vuole imitare il Pastore Buono deve provvedere al gregge, anche se rischia di non essere compreso da qualcuno. Sarebbe invece da mercenario lasciare che le cose vadano avanti come sono e raccogliere facili plausi”.