ANGELA BALDI
Cronaca

La protesta degli infermieri: "Manca il turnover dopo i pensionamenti"

Presidio fuori dall'ospedale San Donato: "Assunzioni col contagocce siamo in emergenza"

protesta infermieri

Arezzo, 11 marzo 2022 - Mancanza di personale e assunzioni col contagocce al centro del presidio che si è svolto ieri mattina davanti all’ospedale S.Donato e in contemporanea a Siena e Grosseto, organizzato dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind per l’Asl Toscana Sud Est. Mancherebbero all’appello in tutta l’area vasta almeno la metà dei 300 infermieri già andati in pensione. Così se in seguito alla delibera di dicembre scorso con cui la Asl chiedeva l’assunzione di 150 persone per consentire il turnover, ripartiti tra Arezzo, Siena e Grosseto, fino ad oggi sarebbero solo una trentina i nuovi arrivi in città. Con almeno 20 infermieri ancora non arruolati. “A settembre altri 150 infermieri andranno in pensione – dice Giovanni Grasso Presidente del collegio infermieri di Arezzo – presto a mancare all’appello saranno molti di più se nel frattempo non ci saranno assunzioni”.  La mancanza di personale è stata al centro ieri dei tre presidi di Arezzo, Siena e Grosseto.

“Dopo 2 anni di emergenza sanitaria esigiamo delle risposte dalla Regione -  ha detto Claudio Cullurà, segretario del sindacato autonomo degli infermieri Nursind per l’Asl Sud Est - Il personale è in sofferenza non riesce a fruire di ferie e permessi a causa di una perdurante situazione di emergenza. Le assunzioni arrivano col contagocce e non sopperiscono nemmeno al turnover pensionamenti”. Sindacati e collegio infermieri ricordano come il sistema sanitario abbia retto al Covid solo grazie al personale a fronte di turni di riposo saltati, ferie cancellate e straordinari. “Con questa  protesta – spiega il sindacato degli infermieri – manifestiamo il proseguimento dello stato di agitazione che abbiamo proclamato qualche mese fa, non ci fermeremo finché non avremo risposte”. “La graduatoria Estar dall’ultimo concorso è ancora attiva e ci sono oltre 2mila colleghi idonei– spiega Grasso - fino ad ora sono state fatte chiamate in emergenza con preavviso di 7 giorni, adesso si dovrà passare alle chiamate in ordinaria. Dare poco preavviso crea problemi anche alle strutture private come le rsa in cui molti infermieri sono impiegati: lasciano all’improvviso il posto per accettare l’incarico Asl. Fino a giugno inoltre siamo gravati anche dalle assenze causate dalle mancate vaccinazioni di alcuni colleghi, circa una ventina ad Arezzo, sopperite dai turni più pesanti degli altri. Ecco perché è ancora più urgente colmare la carenza di personale. E’ quello che da tempo chiediamo alla Regione, pochi infermieri significa poca salute e poca assistenza”. Quanti ne servirebbero? “Il minimo sarebbe sostituire almeno quelli che vanno in pensione – continua Grasso - invece vengono assunti col contagocce a scapito della qualità dell’assistenza. Il Pnrr ci dice inoltre che nei prossimi anni ci serviranno tanti infermieri di comunità, dobbiamo pensare ora a una politica da attuare”.

Anche la Asl Toscana sud est interviene sui presidi organizzati dai sindacati: “Ascoltiamo con attenzione le osservazioni delle forze sindacali. L’Azienda segue con cura la questione del personale, come testimoniato anche dal fatto che il tavolo delle trattative coi rappresentanti dei lavoratori è costantemente aperto. Negli ultimi 2 anni sono state fatte molte assunzioni, non desideriamo tornare indietro, Asl e Regione non vogliono stringere da questo punto di vista. Stiamo redigendo il Piano dei fabbisogni del personale del triennio 2022/2024, terremo un filo diretto con i sindacati”.