REDAZIONE AREZZO

Posta, consegna a giorni alterni anche per raccomandate & co.

Da maggio la riorganizzazione: le zone montane le più penalizzate

LA MANIFESTAZIONE Davanti alla Prefettura di Arezzo con i sindacati

Arezzo, 29 aprile 2016 - Il postino non suonerà più due volte. E nemmeno una. In alcuni giorni non lo farà per niente. Parte dal primo maggio nella provincia di Arezzo il recapito della posta a giorni alterni in base alla riorganizzazione di Poste Italiane che parte da qui ma che poi si estenderà a tutta la Toscana. La stessa contro cui Slc-Cgil e Uilposte hanno protestato con un presidio la scorsa settimana davanti alla Prefettura a cui hanno partecipato un centinaio di lavoratori. In ballo c’è il taglio di 61 posti di lavoro spalmati in tutta la provincia. Nessuno andrà a casa per il momento, i postini verranno assorbiti agli sportelli e negli uffici, ma questi numeri non saranno rimpiazzati in futuro. E il disagio più grande andrà agli utenti, che riceveranno la posta un giorno sì e l’altro no. Le zone più penalizzate saranno quelle montane.

«Non sono previsti licenziamenti immediati - spiega Renzo Nardi, segretario di Uilposte Toscana - ma si potranno verificare spostamenti in altre zone della provincia e questo potrebbe creare alcune problematiche. Per quanto riguarda gli utenti sicuramente qui si avranno i disagi maggiori perchè abbiamo già testato questa tipologia di servizio in altre regioni con risultati catastrofici sopratutto per le zone montane in cui il recapito a giorni alterni sarà allo stato puro. Tradotto tutta la posta comprese le raccomandate, arriverà un giorno sì e uno no». La tipologia di lettere infatti è divisa in due: areee regolate dalla nuova delibera allo stato puro e aree no, in base alla popolazione demografica. Tradotto nei comuni piccoli la corrispondeza sarà da maggio totalmente a giorni alterni, mentre nei centri più grandi come Arezzo città sarà tutto a giorni alterni tranne la posta che va consegnata in un giorno (la raccomandata non vi rientra perchè si consegna in 5 giorni). Resteranno celeri solo gli atti giudiziari, la posta prioritaria e le raccomandate RJ+1 quelle che costano 9 euro. «Nelle aree regolate allo stato puro dal recapito a giorni alterni anche il quotidiano in abbonamento arriverà il giorno dopo - continua Nardi - i disagi sono tangibili e saranno presto estesi a tutta la Toscana. A Prato si parte a luglio e il prossimo anno in tutta la Regione, ecco perchè chiediamo che questo venga rivisto». Nel complesso saranno 61 le zone di recapito tagliate (e di conseguenza altrettanti posti di lavoro) in tutta la provincia di Arezzo, oltre alla chiusura già prevista del Centro Secondario di Distribuzione di Badia al Pino, che verrà trasferito al Cdm di Arezzo, e il Presidio Decentrato di Distribuzione di Badia Tedalda, che invece verrà trasferito a Sansepolcro.