"La fermata sotto casa mia è sparita", proteste alla vigilia delle nuove linee dei bus

Scatta domani la rivoluzione del trasporto urbano, frazioni collegate con le navette, ecco come cambiano nomi e fermate

autolinee

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Arezzo, 11 settembre 2022 - Scordiamoci la 1S e la 1D. Da domani lunedì 12 settembre scatta la rivoluzione del trasporto urbano. Spazio quindi a nuovi nomi e a nuove linee, con un nuovo alfabeto degli autobus. Presentata nei giorni scorsi, domani ci sarà il varo di una rete urbana di trasporti pubblici completamente ripensata dal Comune in sinergia con Autolinee Toscane in cui le lettere diverranno protagoniste. Così se la linea A+ va da via Concini a via Tarlati attraversando il centro, la B+ arriva all’ospedale. La linea C fa il percorso Baldaccio Duomo, la D via Salmi Guido Monaco. Al Bagnoro ci andavi con la 5? Adesso la linea G fa il percorso Gaville Guido Monaco. E se cambiano nomi e percorsi, aumentano però i chilometri. Ci saranno anche collegamenti con i quartieri della città che prima non avevano fermate. E aumenteranno le frequenze delle corse con la diminuzione dei tempi di percorrenza. Ma la rivoluzione del trasporto urbano prevede anche l’accorpamento di alcune linee e navette in alcune frazioni. Il dettaglio del un nuovo alfabeto degli autobus voluto da Comune e Autolinee Toscane è stato illustrato nei giorni scorsi dall’assessore alla Mobilità del Comune Alessandro Casi.

“Il Comune – ha detto Casi – ha lavorato con l’azienda per rendere esecutivo il nuovo piano del trasporto pubblico urbano. Un servizio che si potenzia passando dagli attuali 1.850.000 km l’anno a circa 2milioni”. Il cambiamento riguarda linee, percorsi e frequenze, ma assicura il Comune, avrà lo scopo di provare a risolvere alcune criticità legate agli aspetti di puntualità, sovrapposizione di linee sulle medesime tratte, orari spesso non funzionali alle esigenze, eccessivo numero di varianti ai percorsi. Con questa rivoluzione, che sarà operativa da domani, ma per cui è già partita la campagna informativa fatta di manifesti e addetti alle biglietterie pronti a fornire spiegazioni, il Comune in sostanza promette bus più frequenti, più puntuali, un maggior numero di utenti serviti. Con un occhio di riguardo per i quartieri maggiormente popolosi, per il collegamento con i parcheggi semicentrali, i poli di attrazione come ospedale, università, cimitero e stazione ferroviaria, il tutto allo scopo di facilitare studenti e pendolari. Così dimentichiamoci l’orario esatto in cui passava la corriera, adesso per semplificare le frequenze saranno pari o multiple di 30 minuti per favorirne la memorizzazione, con tanto di paline smart a indicare quanto manca al prossimo bus. Sono previsti anche l’estensione del servizio urbano fino al casello autostradale in sostituzione di quello extra-urbano, il collegamento col centro commerciale di viale Amendola, la creazione di una corsia in via Nenni e una nuova fermata di fronte al parcheggio San Donato. Tra le novità principali che interessano un quartiere intero, l’arrivo dei mezzi anche alla Marchionna e il potenziamento nelle frazioni a nord: Tregozzano-Chiassa. Senza trascurare il collegamento con la parte alta del centro storico che viene adesso estesa ai giorni festivi.

“In futuro anche Arezzo disporrà di bus elettrici e infrastrutture di ricarica per rendere a impatto zero per l’ambiente le linee A+ B+, ad alta frequenza e bus da 12 metri, e la linea C, relativa al centro storico” ha anticipato l’assessore Casi. Per Autolinee è anche una questione ambientale: “Potenziando il servizio – ha detto il Presidente di Autolinee Toscane, Gianni Bechelli - si può contrastare l’abuso dell’auto: ci impegniamo con investimenti complessivi di oltre 300 milioni di euro di risorse proprie per il rinnovamento del parco mezzi, anche con bus elettrici. Poi lo sforzo nel reperimento di personale indispensabile: in 10 mesi di Autolinee Toscane abbiamo assunto oltre 200 autisti a livello regionale, 10 ad Arezzo, numeri non ancora sufficienti perché dobbiamo tenere conto del turn over. Stiamo per questo investendo anche in formazione col progetto Accademia per sfornare nuovi autisti”. Restano invariati ticket e tariffe ed è già attiva una campagna pubblicitaria con addetti alle biglietterie per spiegare la rivoluzione agli utenti meno digitali come gli anziani, quelli che ci metteranno probabilmente di più a digerire la rivoluzione.

Là dove c’era il bus ora c’è, una navetta. Con il varo del nuovo trasporto pubblico, sono preoccupati soprattutto nelle frazioni dove spariscono alcune linee sostituite appunto da navette di collegamento. E’ il caso per esempio di Capolona e Subbiano. Così alla vigilia dall’entrata in vigore del nuovo sistema di trasporto urbano, chiedono un monitoraggio costante del servizio per garantire almeno la presa di confidenza da parte di famiglie e ragazzi che frequentano le scuole di Arezzo, il sindaco e l’assessore di Capolona. Il Comune di Capolona ha potuto sopperire alla riduzione delle percorrenze chilometriche delle linee che interessavano il territorio, mantenendo parzialmente questi servizi con una nuova navetta (linea P) che garantirà collegamenti con le frazioni verso Castelluccio/Arezzo.

“Non mancheranno difficoltà per gli abitanti ma grazie alla collaborazione col Comune riusciremo ad affrontare e valutare insieme cosa potrà essere utile fare” ha detto il sindaco di Capolona, Mario Francesconi mentre l’assessore Daniele Pasqui ha chiesto un monitoraggio del servizio per poter aggiustare il tiro. La riorganizzazione interesserà infatti anche i comuni contermini, Capolona, Civitella e Subbiano per quanto riguarda le percorrenze tangenti i rispettivi territori. “Qui prima c’era il bus adesso la navetta” denuncia un utente di Castelluccio sui social. La lista del dei commenti sui gruppi Facebook è lunghissima, e ancora le nuove linee non sono nemmeno partite. “Io prima avevo una corriera tre volte al giorno, ora mi hanno risolto il problema degli orari, l’hanno tolta”, dice una signora. Sui social sono proprio gli utenti del trasporto pubblico a dare l’allarme. “Io devo capire perché dopo quasi 50 anni la linea 11, ora H e H1, le fanno passare entrambe da via Dante -via Colombo, via Masaccio, stazione. Posso capire che vogliano coprire più percorsi, ma non potevano farle semplicemente transitare all’andata in via Romana via Veneto e al ritorno in uscita da Arezzo verso Rugutino Frassineto dalla parallela opposta ossia via Masaccio?”, gli risponde un altro utente: “Non ci sono tutte le fermate, da capire quindi se sono state soppresse quelle mancanti o solo non menzionate”. Ma c’è chi ha già chiara la sorte di alcuni stop: “Molte fermate sono state soppresse”. Alcuni cittadini si scagliano contro i nuovi nomi delle linee a cui da domani dovremo imparare a fare l’abitudine: “Le lettere sono una confusione pazzesca soprattutto per gli anziani che ormai sono abituati con i numeri, chissà quanto ci metteranno a capire”.

A scalpitare sono soprattutto gli abitanti delle frazioni: “Mio figlio quest’anno va in prima media, se prima aveva la corriera sotto casa adesso deve attraversare il sottopasso di Indicatore e se è allagato prendere la coincidenza fino alla Saima, scendere e prendere un’altra corriera, una bella confusione”. “Alcune fermate sono sostituite da altre più o meno vicine”, dice un altro. Quanto alle tariffe urbane rimarranno invariate (1,50 il costo del biglietto urbano ordinario) così come le tariffe extraurbane che seguono la fascia chilometrica. Autolinee ha presentato la campagna di comunicazione dedicata che, attraverso lo slogan “Arezzo, il nuovo alfabeto degli autobus”, si rivolge agli utenti per informarli delle novità, attraverso varie tipologie di materiali informativi, alle pensiline di fermata, sugli autobus, in biglietteria e online, sul sito at-bus.it. Con la App Moovit sarà possibile pianificare il proprio viaggio direttamente dallo smartphone. La nuova rete urbana anticiperà di qualche giorno l’entrata in vigore dell’orario invernale dei servizi, previsto dal 15 settembre con la riapertura delle scuole.