
La carriera da 5 di Gianmaria Scortecci
Arezzo, 2 settembre 2019 - BENTORNATI sulla Giostra dei Ragazzi Terribili. Trentatré e ventisette anni non sono più età da sbarbatelli ma il risultato è ancora quello più frequente dal 2012 a oggi. Gli spacca-Giostra sono di nuovo Scortecci e Cicerchia, alla decima lancia d’oro insieme. Lo fanno senza neppure disturbarsi troppo, basta il 5 millimetrico trovato con tecnica e determinazione da Gianmaria e il 4 più esterno che si può di Elia. Il cartellone dell’ultima carriera sembra uscito dagli anni Settanta.
Ma basta e avanza per riaccompagnare Porta Santo Spirito in cima all’albo d’oro, a quota 37 con Porta Crucifera e Sant’Andrea. Mentre la piazza diventa un tripudio gialloblù, Ezio Gori sale sul terrazzino con il sindaco, come diciassette anni prima fece il fratello Edo, impugnando la lancia d’oro dalla tribuna A. Stessa data, stessa dedica (Leonardo da Vinci) e stesso ordine delle carriere. La differenza è che Gori adesso guarda tutti dall’alto, nello speciale albo d’oro dei rettori, a quota undici vittorie. Escono a testa bassa Colcitrone con un 4 finale e una lancia persa; Sant’Andrea, alla seconda edizione senza 5 e San Lorentino, che per qualche carriera vagheggia il cappotto ma poi si ferma a 7.
È PORTA CRUCIFERA ad aprire il Saracino numero 139. Al Pozzo va Lorenzo Vanneschi su Carlito Brigante. Cerca il 5, come nel settembre scorso, ma prende su un 4 orizzontale ben lontano dal cerchio rosso. Porta Sant’Andrea punta su Enrico Vedovini in sella a Conte. Il più vincente della lizza ci va vicino, rischia anche qualcosa sul 3 ma il suo è un 4 senza discussioni.
Annata senza centri per Ucillino, dopo una settimana di prove a dir poco sontuosa. Davide Parsi corre la prima carriera di Porta del Foro: galoppa davvero su una Nuvola, galoppa in cielo e copre di nero la V. Il tiro più bello della domenica. A Gianmaria Scortecci tocca l’ultimo galoppo delle prime carriere. Resta a lungo al Pozzo con Doc ma la carriera è di alto livello. Ma il timbro che volteggia è un enigma tra il 4 orizzontale e il centro. La misurazione della giuria è particolarmente accurata. La parola «cinque» dell’araldo giustifica l’esultanza santospiritina. Chimera e Colomba avanti, Colcitrone e Sant’Andrea restano un punto sotto.
LE SECONDE carriere hanno Rauco come primo protagonista: su Pia colpisce un 5 cristallino ma la sua lancia alza la polvere di lizza. Gli era successo due volte in prova, mercoledì. È ricapitato e per i rossoverdi la Giostra finisce con un «ma» e 4 punti totali. Sant’Andrea chiede a Tommaso Marmorini su Sibilla il secondo 5 della carriera giostresca. I figuranti di Colcitrone, ormai fuori dalla Giostra, entrano sulla lizza quando va alla partenza. Il Benzina non va oltre un onesto 4. Gabriele Innocenti affronta con Chicca la prima carriera decisiva, con un 5 si vola con un 4 si può sperare negli spareggi.
L’aiutante a terra alza il braccio perché la lancia ha colpito le mura di Borgunto, vola qualcosa dai posti in piedi e un figurante biancoverde muove il mantello. Innocenti riprende ancora una volta la lancia al volo (come era successo due volte a giugno). Inciampa però su un 2 da dimenticare, tutto a sinistra del 5. Si fermano a 7 le ambizioni di cappotto. I figuranti giallocremisi protestano e invadono la lizza: ne nascono zuffe e baruffe con Sant’Andrea. Tutto fa Giostra, per carità, ma la lizza che brulica di vigili urbani e poliziotti è uno spettacolo che umilia il contesto medievale.
Non basta: vola addirittura un rotolo di carta igienica quando il cavaliere arriva in Borgunto. Ma è inutile provare a danneggiare Santo Spirito a un passo dal trionfo, solo un anno dopo: basta il 4 nell’ultima carriera. Elia Cicerchia su Olimpia va a prenderselo ai confini del cartellone. La sfida finisce qui. La Colombina vola ancora sulla vetta, trentuno anni dopo l’ultima volta.