
Una stazione di ricarica
Arezzo, 9 febbraio 2023 – L’interesse cresce e va veloce. Nel 2022 a livello provinciale sono state immatricolate 176 vetture elettriche e sono già 21 quelle messe su strada nel primo mese dell’anno. Dato che conferma la tendenza a un incremento nel prossimo bienno.
Le case automobilistiche spingono su ibrido, plug in-benzina e full electric, ma l’effetto "lumaca" arriva dalle infrastrutture. Insufficienti, ancora lontane dai livelli di fabbisogno e costose.
"Sto viaggiando al volante di una vettura full electric, sono appena partito da Arezzo e la prossima colonnina di ricarica segnalata è a Camucia. Invece, avrei dovuto trovarne disponibili una ventina nell’intero tragitto", spiega Antonio Tamburini al timone dell’omonima concessionaria (Stellantis e Kia) dimostrando, su strada, un limite che in molti casi rappresenta un freno all’acquisto.
Due i fattori che Salvatore Cassese, direttore generale di Birindelli Auto evidenzia: "Manca un’incentivazione forte all’acquisto dell’auto elettrica, da parte dello Stato o delle Regioni, come invece accade nei Paesi del Nord Europa ma pure nella stessa Lombardia. In Toscana non c’è ancora una incentivazione ad hoc sull’elettrico".
L’altro elemento riguarda i costi della vettura che "nella nostra gamma Mini e Bmw, prodotti premium, sono più marcati. Nell’ultimo scorcio dell’anno c’è anche l’aumento del prezzo dell’elettricità a influire negativamente sulle vendite: un pieno di elettricità costa di più rispetto a qualche mese fa. Noi crediamo molto nell’elettrico; abbiamo chiuso il 2022 con vendite al 10%".
E se le cinque concessionare toscane (due in città) hanno 36 punti di ricarica e tre postazioni fast, il nodo resta un copertura sul territorio provinciale non adeguata.
"In alcuni Paesi del Nord Europa, il 2022 si è chiuso con un incremento delle vendite, ad esempio Novergia al 79%, Germania e Svizzera al 18%, mentre l’Italia è al 3,7%. Il dato certo è che le case automobilistiche ci stanno puntando molto, basti pensare che le nuove vetture in uscita su scala mondiale, nel nostro caso la Jeep Avenger, sono ormai solo full electric mentre per Italia e Spagna verrà fatta la versione 1200 benzina", osserva Tamburini.
A incidere nella scelta è anche il costo che, in media, parte da 33-35mila euro. "Nel 2022 ho raggiunto il 10% cento di vendite in questo specifico range, circa un’ottantina su un totale di mille vetture immatricolate", spiega Tamburini, ottimista sulle previsioni 2023 "in aumento; ho già una decina di macchine prevendute".
L’interesse degli aretini che, in realtà, corrisponde più a una scelta di sostenibilità che al risparmio economico, è confermato anche dall’andamento del 2022 in "casa" Aerre Motor: "Cresce l’attenzione sulle vetture elettrificate, in molti casi collegato anche alla ristrutturazione dell’abitazione con l’ecobonus 110 che prevede una postazione di ricarica interna", rileva Alessandro Lucifero brand manager dell’azienda con i marchi Pegeout, Ds e Opel: "Nel 2022 abbiamo venduto in media cinque vetture al mese sui tre marchi, raddoppiando i numeri del 2021. Un buon trend, in espansione considerando l’insufficienza delle infrastrutture di ricarica".
Massimo Fabrizi, al timone di Motorauto fotografa il trend dell’elettrico a livello nazionale: "Il 2021 è stato un anno buono con 67mila vetture immatricolate, mentre nel 2022 sono scese a 49mila, ma nel 2023 è prevista un incremento abbastanza forte. Del resto, 21 auto sulle strade aretine solo a gennaio 2023 su un totale di 700 tra benzina e diesel, è un numero che conferma l’avanzata del segmento che, tuttavia, sconta ancora costi elevati per acquisto e energia elettrica. Tuttavia, sono fiducioso, la strada verso il futuro è questa e noi siamo già pronti a percorrerla".