Scuola, ripartenza senza dad e mascherine

Il dirigete Curtolo sulle cattedre vuote e le supplenze: "La selezione va rivista"

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Arezzo, 7 settembre 2022 - Tra una settimana suonerà la campanella per gli studenti aretini di ogni ordine e grado. L’anno scolastico 2022/2023 sarà quello che metterà la parola fine a mascherine e dad. Archiviati due anni di pandemia, quest’anno la ripartenza sarà nel segno della normalità, come spiega il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Roberto Curtolo, già provveditore di Arezzo.

 

Il 15 settembre si torna a scuola senza limitazioni?

 

“Sarà una ripartenza normale, restano linee guida su gestione di casi e contatti stretti ma sono limitazioni ridotte: per gli asintomatici  l'isolamento termina dopo 5 giorni con test antigenico molecolare negativo, senza sintomi ma con positività persistente l'isolamento si chiude al 14esimo giorno a prescindere dal test. Le mascherine sono solo per personale e alunni con fragilità, nessuno ha l’obbligo di tenerla salvo prescrizione medica, ma nulla vieta di indossarla”.

 

Va in pensione anche la dad?

 

“Può essere utilizzata per i postivi che da casa possono fruire di lezioni a distanza. Mandiamo nel dimenticatoio la dad ma non la didattica digitale integrata prevista anche dai finanziamenti del Pnrr per le classi next generation. Fondi rivolti proprio a costituire ambienti di apprendimento integrati dove digitale e presenza si supportano. Possono aiutare a collaborare all'interno della stessa scuola tra classi diverse o tra plessi scolastici lontani. L’obiettivo è che le scuole superino il concetto di classe frontale ma si aprano alla didattica digitale applicata. La lezione del Covid ci dice che non tutto è da buttare, ora vanno potenziati infrastrutture e reti”.

 

La Cgil ha recentemente lanciato l’allarme sulla mancata assunzione a ruolo di circa 100 docenti in provincia di Arezzo, quanti prof  mancano?

 

“Siamo su questi numeri, ma rispetto all’anno precedente il numero dei docenti coperti coi ruoli è più alto perché le procedure si sono concluse per un concorso ordinario e due straordinari. La platea resta ampia, ci sono ancora tanti supplenti ma meno che nel 2021. L’inserimento a ruolo segue una gestione regionale e dipende dalle tempistiche delle commissioni, ma è ovvio che tutti i posti delle classi di concorso per cui non si sono concluse le operazioni di ammissione da concorso ordinario, rimangono scoperte e vanno in gps cioè coperti da supplenze. Si tratta di docenti assunti ma con contratto a tempo determinato, quindi non è detto che quella rimanga la loro sede se vincono il concorso”.

 

La Cgil ha parlato di mancata pubblicazione corretta proprio delle Gps e di diffida, cosa risponde?

 

“Che non c’è obbligo di ripubblicare la Gps, non è previsto dalla circolare”.

 

Quali sono le scuole e le materie più scoperte?

 

“La scuola di secondo grado, dove ci sono concorsi più articolati, sono disciplinari spesso accorpati per regioni, la struttura è molto complessa e ha una competenza regionale non territoriale. L’ufficio scolastico provinciale si limita a mettere a disposizione i posti. Dove non si sono concluse le operazioni di ammissione a concorso si passa alle graduatorie delle supplenze temporanee. Due giorni fa si sono concluse le assegnazioni per le gps, il personale non di ruolo. Ora attendiamo la presa di servizio entro l'8 settembre e sulla base delle rinunce sarà fatto un ulteriore giro di chiamate fino a esaurimento graduatorie. Mancano soprattutto docenti di materie tecnico scientifiche, quelli di più difficile reperimento anche a livello nazionale: matematica, scienze, materie ingegneristiche, prof di liceo e istituti professionali. Progressivamente la platea dei posti che verranno coperti da personale non di ruolo tenderà a diminuire, ma è assurdo pensare che si azzeri con questa modalità di reclutamento che va rivista. Auguro a tutti gli studenti un ritorno a scuola in serenità”.