CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Anziana fa arrestare finti carabinieri. Il blitz sulla E45: due in manette

L’epilogo dopo il raggiro del falso incidente. La donna è riuscita a individuare la targa dell’auto

I carabinieri di Sansepolcro si sono messi sulle tracce dei truffatori, immaginando che avrebbero utilizzato la E45 per fare ritorno verso casa

I carabinieri di Sansepolcro si sono messi sulle tracce dei truffatori, immaginando che avrebbero utilizzato la E45 per fare ritorno verso casa

di Claudio Roselli

La truffa del falso incidente e dei soldi da pagare per liberare dal carcere il congiunto ha conosciuto stavolta il suo capolinea proprio a , dove i due furbi della situazione – che si erano finti carabinieri – sono stati arrestati. La storia è partita da Imola, dove l’anziana presa di mira ha avuto in tempo la consapevolezza di essere stata gabbata e la sua prontezza si è rivelata determinante per recuperare quanto di ingente aveva sacrificato, ma riassumiamo l’accaduto. È il pomeriggio di venerdì scorso quando due uomini di origine campana, un 50enne e un 20enne, contattano per telefono una signora di 83 anni residente nella città emiliana e le comunicano che il figlio aveva provocato un brutto incidente stradale, investendo un bambino di 4 anni; la impauriscono al punto tale da dirle che il figlio era in cella e che ci sarebbe rimasto, a meno che lei – caso classico – non si fosse prodigata per aiutarlo con il pagamento di una cauzione.

La donna, presa dall’ansia di poter aiutare il figlio e immaginandolo dietro le sbarre, ha pensato di dare credito ai due individui, consegnando a essi tutto quanto aveva in casa: gioielli in oro per un peso complessivo di 187 grammi e un controvalore di circa 11mila euro, oltre alla somma di 700 euro in contanti in banconote di vario taglio. Nel giro di qualche istante e prima che i due si dileguino, però, la pensionata fiuta l’inghippo e allora si affaccia alla finestra, annotando modello e targa dell’auto a bordo della quale i malviventi si allontanano, dopodichè avvisa i carabinieri di Imola, che estendono le ricerche in ambito nazionale.

È allora in questo frangente che i carabinieri si mettono sulle loro tracce, immaginando che avrebbero utilizzato la E45 per fare ritorno verso casa; l’intuito investigativo dei militari si rivela esatto e, dopo aver individuato l’utilitaria con i due uomini a bordo, fermano e perquisiscono la vettura fra le due uscite per il capoluogo biturgense, trovando gioielli e denaro che nel frattempo erano stati nascosti all’interno di piccoli anfratti e di vani portaoggetti e che la legittima proprietaria ha riconosciuto; presto, la donna potrà riavere i suoi beni. Nel frattempo, gli autori del raggiro sono finiti in manette e, su disposizione della Pm di turno della locale Procura, tradotti nel carcere di Arezzo in attesa dell’udienza di convalida. È alquanto probabile che l’anziana si sia resa conto della situazione anche a seguito delle numerose campagne informative promosse per prevenire questo tipo di reati.