Alberto Pierini
Cronaca

Antiquaria, un'estate al Prato: riparte il 6 giugno ma non torna a casa

Gli operatori sceglieranno la posizione in base al punteggio, largo agli spuntisti Stand dall’ovale alla Fortezza alla Rimembranza. Suolo pubblico gratis tutto l’anno

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Arezzo, 27 maggio 2020 - Era nata a giugno, a giugno prova a rinascere. E con lei una città che alla Fiera da 52 anni lega una parte importante delle sue fortune, almeno turistiche. Rinasce a giugno ma senza lo scenario mozzafiato del suo centro storico, la «quinta» che tutte le Antiquarie di imitazione sognerebbero. Rinasce al Prato. La location di settembre diventa la location di tutta un’estate. Anche se l’assessore Marcello Comanducci si riserva una carta.

«Per primo sono convinto che la Fiera debba mantenere i suoi spazi o allungarli nel centro storico: sia per la sua natura che per la ricaduta sull’indotto. Capisco i problemi di sicurezza, ci lavoreremo». Il vertice in Prefettura però da questo punto di vista è stato inequivocabile: al momento i margini per estendere i banchi fino a San Jacopo non c sono. Anche alla luce della nuova regolamentazione dei tavoli, della Ztl del weekend, delle distanze di sicurezza.

Però la Fiera riparte: e riduce il suo deserto al minimo. Si era svolta a marzo, quando l’epidemia batteva solo alle porte. Ritorna a giugno, perdendo solo due edizioni. Ed è tra le prime a risalire in sella: consideriamo che salvo sorprese solo il 3 giugno sarà riaperto il traffico tra le regioni, mossa chiave per un evento il cui bacino non comincia e non finisce in provincia.

Al Prato occuperà non solo l’ovale centrale ma anche il viale verso il portone della Fortezza e il parco della Rimembranza. E potrebbe estendersi anche nella direzione di viale Buozzi. A settembre è un affare da 400 banchi, stavolta saranno al massimo trecento.

E comunque riaprendo da subito anche agli spuntisti, a differenza di quanto sia successo al mercato. La notizia della ripartenza più attesa si incrocia con le preoccupazioni del centro storico di perdere in parte l’abbrivio dell’evento, che nei bilanci mensili ha un peso determinante. Ma a questo punto la priorità assoluta era quella di riaccendere i motori. Intorno andranno create le condizioni ottimali, sia per gli espositori che per il pubblico.

Gli espositori intanto avranno il suolo pubblico gratis fino a dicembre: chi ha pagato in anticipo sarà rimborsato. Poi dovranno scegliere in base al punteggio: la mappa di settembre ha protagonisti in parte diversi e non va bene da giugno ad agosto. E intorno al Prato vanno ripristinati e aperti i servizi essenziali, a cominciare dai bagni. Saranno a disposizione quelli nell’emiciclo delle scale mobili e del Praticino, difficilmente saranno installati queli chimici.

Il pubblico dovrà essere indirizzato alla nuova meta. L’ipotesi? Scommette forte sui parcheggi gratuiti: sono quelli del Mecenate e del Baldaccio, la delibera di giunta è stata già approvata. Chi lascia la macchina in uno dei due multipiano non è proprio ad un passo dal Prato, anzi, ma per arrivarci deve attraversare il centro.

Certo, la sosta più logica resta quella di via Pietri, da cui atterri direttamente tra gli alberi del parco. Da lì starà al centro inventarsi il modo per ricucire i passi di chi arriva dagli stand al resto della città alta. Nel giugno della rinascita.