LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Ambulanze, suona la sirena Sindaci sul piede di guerra firmano l’altolà alla Regione "Siamo sull’orlo del baratro"

Riunione tra amministratori e associazioni di volontariato: il clima è pesante. Al centro i rimborsi insufficienti ai costi. Nuovo appello all’assessore Bezzini. Tanti: "Da Firenze nessun segnale". E annuncia "una protesta istituzionale".

Ambulanze, suona la sirena  Sindaci sul piede di guerra  firmano l’altolà alla Regione  "Siamo sull’orlo del baratro"
Ambulanze, suona la sirena Sindaci sul piede di guerra firmano l’altolà alla Regione "Siamo sull’orlo del baratro"

di Lucia Bigozzi

"Una situazione sull’orlo del baratro, si parla di sistema al collasso, non solo ad Arezzo". È il j’accuse che rimbalza sul tavolo attorno al quale sindaci e associazioni di volontariato fanno il punto su criticità e risposte dalla Regione, a più di un anno dal grido di allarme sul sistema di emergenza e urgenza risuonato tra Arezzo e Firenze.

Il risultato "da febbraio a oggi sta a zero", scandisce Lucia Tanti presidente della zona sanitaria aretina (comprende oltre ad Arezzo i comuni di Subbiano, Capolona, Castiglion Fibocchi, Civitella, Monte San Savino) che ne ha discusso con i colleghi di Valdarno (Sergio Chienni) , Casentino (Filippo Vagnoli) e Valtiberina (Mario Menichella) e i vertici del volontariato. Tutti d’accordo sulla necessità di rinnovare la richiesta di un incontro urgente con l’assessore alla sanità Simone Bezzini, peraltro già sollecitato da mesi.

"Finora da parte di Regione non c’è stato nessun segnale di distensione, sostegno, supporto. Siamo rimasti fermi a luglio 2022 e al febbraio 2023. Una Regione silente, assente e distratta" attacca Tanti. Sul tavolo che ha riunito sindaci e associazioni di volontariato, oggi "restano tutte le questioni, sia di sistema che sul piano economico. Non c’è stata nessuna proposta rispetto ai rimborsi, se non quella che definirei indecorosa che prevede addirittura di diminuire il contributo da 36 centesimi a 29". Il riferimento è a una delle proposte al centro dei tavolo con Regione e volontariato per trovare la quadra. Che per ora, non si intravede anche se la road map che tutti in questa vicenda si sono dati, è arrivare alla soluzione prima dell’estate. Il punto è che l’estate è dietro l’angolo e le associazioni che garantiscono il servizio delle ambulanze in città e nel resto della provincia, cominciano a mostrare i segni di un’autonomia limitata che si regge per gran parte sulla volontà di non tagliare i servizi ai cittadini e le evoluzioni nel coniugare turni, orari e personale sempre più carente. In buona sostanza, l’ossigeno è agli sgoccioli: per questo si attendono risultati dai tavoli fiorentini e nel frattempo si tiene alta l’attenzione a livello locale.

Le necessità del volontariato, ormai a carattere di urgenza, viaggiano su un doppio binario: la revisione delle tariffe dei servizi in convenzione nell’ambito della riforma complessiva del sistema di emergenza e urgenza toscano e un cambio di passo, osserva Tanti perchè "le pubbliche assistenze hanno bisogno di essere sostenute per evitare conseguenze drammatiche: postazioni e turni che saltano e ambulanze assenti. Il forte rischio è avere nei prossimi mesi un territorio privo di risposta di emergenza-urgenza fino ad arrivare a situazioni dove il presidio viene smantellato. Gli impegni presi sono stati tutti disattesi, una latitanza nei confronti del volontariato inaccettabile", è l’accusa mossa dalla vicesindaco che "in qualità di presidenza di zona sanitaria mi ha portato a scrivere nuovamente una lettera all’assessore Bezzini che ricordo non ha incontrato i sindaci, mentre come vicesindaco di Arezzo mi riservo la possibilità di una azione più robusta organizzando una protesta istituzionale per richiamare chi di dovere all’attenzione che questa situazione merita". Un altolà a pochi giorni dal nuovo step regionale. Sul tavolo c’è un metodo di lavoro condiviso, per ora manca la soluzione.