
Lo ha chiamato ospedale da campo, poi in corso d’opera ha specificato non doversi trattare esclusivamente di tende ma anche di sedi in muratura e stabili. Ieri ha cominciato a parlare di "strutture sanitarie accessorie". Ma il concetto è sempre quello: il sindaco Alessandro Ghinelli insiste nel chiedere che oltre l’ospedale ci siano delle realtà provvisorie nelle quali poter ricoverare una parte dei pazienti Covid. Il motivo? "Non continuare ad allentare la risposta sanitaria sulle altre patologie". Una linea della quale abbassa ulteriormente le pretese forse per evitare un no secco. "Siamo convinti che ci vorrebbe almeno una struttura sanitaria accessoria in ogni Asl", sulla linea di quello che è successo ad esempio in quella centro. "Anche nell’ultimo incontro ho rinnovato la richesta al presidente Eugenio Giani. Noi non abbiamo una struttura di questo tipo, dobbiamo ricoverare tutti negli ospedali esistenti e diminuisce lo spazio per gli altri malati". Come? "La si monta in poco tempo, la si tiene viva per pochi mesi poi si butta via": una descrizione che sembra richiamare di nuovo le tende. Ma i cui tempi potrebbero di nuovo essere più lunghi dell’attuale escalation, se le previsioni di picco dovessero confermarsi.