Allergia, uccisa dal farmaco: il medico finisce a processo

Era una sua assistita: una dimenticanza o la mancata annotazione nel database. L'assunzione della sostanza aveva scatenato il malore. Nella foto il Gip Lombardo

fabio lombardo

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Arezzo, 22 gennaio 2020 - Morì asfissiata dopo aver assunto l’antibiotico che le aveva prescritto il dottore. Si deciderà a fine marzo il destino del processo che riguarda un medico di famiglia di Castiglion Fiorentino, accusato di aver somministrato un farmaco poi risultato letale ad una sua assistita. La vicenda è approdata ieri al tribunale di Arezzo, dopo il rinvio a giudizio del professionista deciso dal gip Fabio Lombardo su richiesta del pubblico ministero Roberto Rossi.

I fatti risalgono al 2018 quando una sua anziana assistita morì, secondo quanto sarebbe stato accertato, a causa di una reazione allergica dovuta ad un antibiotico che il professionista le aveva prescritto. La donna, le cui iniziali sono F.C. residente a Castiglion Fiorentino, aveva 76 anni ed era ammalata di broncopolmonite. Per questa ragione si era rivolta al proprio medico di famiglia che, come si conviene con le infezioni batteriche, le aveva prescritto una terapia antibiotica.

Mentre riempiva la ricetta, secondo quanto gli viene contestato, il professionista non si sarebbe ricordato di un’allergia della donna, allergia che avrebbe causato il malore e quindi il tragico decesso. Una inevitabile fatalità? Per la procura e per i familiari assistiti dall’avvocato di parte civile Andrea Paglicci Reattelli non si tratta di ciò, perché stando alle risultanze delle indagini, l’anziana avrebbe mostrato già in precedenza una forma allergica nei confronti della molecola in questione, un composto di derivazione della penicillina.

Sta di fatto che secondo l’accusa, il professionista avrebbe agito con negligenza non prendendo in considerazione questa circostanza, non si sa se per una dimenticanza durante la prescrizione del farmaco o per il fatto che non fosse stata annotata nel database in uso ai medici di famiglia. Un errore che sarebbe costato la vita all’anziana, la donna infatti una volta assunto il farmaco ha accusato un malore che l’ha condotta rapidamente al decesso, tanto che all’arrivo dei sanitari ormai non c’era più nulla da fare.

Secondo quanto accertato si sarebbe trattato di uno choc anafilattico dovuto all’assunzione del farmaco al quale la donna era allergica. Per questa ragione il medico è stato prima indagato per omicidio colposo, e poi accusato di questo reato con il rinvio a giudizio di fronte al giudice. Ieri c’è stata la prima udienza del procedimento con il rinvio a fine marzo.

Secondo quanto si apprende sarebbero allo studio da una parte la scelta dell’imputato, rappresentato dall’avvocato Dario Viciani, di andare verso un patteggiamento ma anche il possibile riconoscimento da parte sua di un risarcimento alla famiglia.