ANGELA BALDI
Cronaca

Alla Godiola sono tornati gli studenti americani

Riapre l'Accademia dell'Arte dopo lo stop per la pandemia: i primi 15 stranieri hanno iniziato il semestre a San Fabiano

accademia studenti

Arezzo, 11 settembre 2021 - Diventare attore o ballerino e studiare immersi nelle colline Toscane. Il sogno di tanti studenti americani aspiranti artisti, si era spezzato per colpa del Covid. Dalla primavera 2020 infatti le porte dell’Accademia dell’Arte e di Villa Godiola si erano chiuse. Colpa della pandemia prima e della diffidenza poi degli stranieri a far ritorno in Italia. Da qualche giorno invece si torna a  respirare arte, a ballare, recitare e cantare sulle colline di San Fabiano.

“Gli studenti sono arrivati, Villa Godiola è piena di gioia, risate e musica ancora una volta”. Saluta così con tante foto e un post sui social il ritorno degli studenti americani ad Arezzo l’Accademia dell’Arte. La comunità artistica che dal 2004 abita Villa Godiola era nel limbo dalla primavera 2020, quando con l’arrivo della pandemia gli studenti che frequentavano il semestre o l’anno ad Arezzo vennero fatti partire in fretta e furia. Da allora si erano chiuse le porte dell’Accademia dell’Arte, un luogo in cui gli studenti arrivavano ogni anno da tutte le parti del mondo, ma in particolare dagli Stati Uniti, per studiare teatro fisico e contemporaneo, danza, design e scenografia, musica, immersi nel verde delle colline toscane. Una sorta di Erasmus in cui gli studenti di questi corsi di laurea di paesi diversi, venivano a trascorrere un periodo in città.  Esperienze che in tempi pre Covid riguardavano una 40ina di ragazzi provenienti da ogni parte del mondo oltre a chi alla Godiola arrivava per frequentare un master. Tutto sospeso per un anno e mezzo. “A luglio le porte dell’Accademia dell’Arte si sono aperte di nuovo per ospitare un corso estivo intensivo e una ventina di studenti – spiega Sam McGehee professore all’Accademia dell’Arte – gli ultimi giorni di agosto invece sono arrivati i primi 15 studenti del nuovo semestre. Numeri ridotti rispetto a quelli pre Covid ma siamo lo stesso felici di tornare a ospitare i ragazzi in Accademia. Sono prevalentemente studenti americani anche se in passato abbiamo avuto ragazzi da ogni parte del mondo, da Russia, Cina, Sudamerica, Corea, Brasile. La scuola ha dovuto chiudere nella primavera 2020 con l’arrivo della pandemia, abbiamo fatto partire da un giorno all’altro gli studenti. Lo scorso anno non c’erano le condizioni per ripartire, lo abbiamo fatto adesso ospitando i primi 15 studenti, 7 di loro rimarranno per un anno.

E’ un numero  ridotto perché c’è ancora esitazione da parte soprattutto degli americani a venire in Italia. Abbiamo combattuto contro la percezione che all’estero si ha dell’Italia e di quanto sia sicuro venire qui. Per molto tempo per gli americani siamo stati considerati un paese fortemente a rischio. Per fortuna l’interesse si sta risvegliando e abbiamo già iscritti anche per il secondo semestre e richieste per i corsi del 2022”.  L’arrivo in estate dei nuovi studenti alla Godiola dopo le chiusure dettate dal Covid è il segno di un rinnovato interesse. Uno dei motivi che spinge molti stranieri a studiare qui infatti è che in tutta Europa l'Italia ha alcune delle radici artistiche più profonde. Venire in Italia come artista è qualcosa di più dell’accesso ad alcune delle più grandi opere d'arte europee, è un'occasione per entrare a far parte di una cultura di incredibile ricchezza artistica e crescere come artista in senso contemporaneo.  

“I ragazzi arrivano qui per un semestre o per un anno – spiega Sam McGehee – durante il loro percorso di studi universitari con indirizzo teatro, danza o musica. Prima del Covid erano circa 40 gli studenti che vivevano alla Godiola, a questi si aggiungevano una ventina di ragazzi che frequentavano i master e che vivevano in città. Questo semestre è iniziato con 15 iscritti, prevalentemente americani e vivranno tutti alla Godiola”. Proprio sulle colline di San Fabiano infatti l’Accademia dell’Arte ha creato una sorta di bolla anti Covid. “Ognuno alloggia in una camera singola – spiegano – potevano iscriversi solo persone munite di green pass o come nel caso degli americani se precedentemente vaccinati. Anche tutto il personale docente e chi lavora in Accademia è munito di green pass, si usa la mascherina negli spazi comuni. Siamo riusciti a continuare il nostro lavoro senza comprometterlo restando all’interno della legge italiana e rispettando anche le linee guida americane. Obiettivo lavorare in una bolla Covid free”.