Alla Cesalpino classi anti-pandemie In città poi 2 scuole, mense e palestre

Il progetto che ha vinto i 7 milioni del Pnrr vara spazi amplificati. Attesa per gli altri plessi da finanziare. Il via libera sblocca l’operazione Cadorna: le palazzine succursali libere dal 2025, parte la progettazione

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di Alberto Pierini

Srotola una carta millimetrata davanti ai lucchetti e alle catene che chiudono la vecchia scuola media Cesalpino. E’ così da anni, tre per l’esattezza. Abbassate le tapparelle, chiuse le porte, spesso sbarrato il cancello di ingresso. Muta la campanella: che però da ora ha almeno un appuntamento serio. Lo avevamo anticipato: il Comune ha vinto il bando per rifarla a nuovo, con un assegno da 6 milioni e 800 mila euro. E l’assessore Alessandro Casi la conferma la dà lì, sotto le tapparelle chiuse, quasi a scandire finalmente un bersaglio pieno di Palazzo Cavallo sul fronte dei finanziamenti. Sì, stavolta Pnrr ha un suono più dolce del solito.

Ora partono i mesi della progettazione, gara d’appalto da definire entro settembre 2023, via ai lavori nel marzo 2024, conclusione nel giro di 12-18 mesi. Ma non è l’unica mossa sul fronte delle aule.

A giugno è attesa quella legata a materne e infanzia: ancora nuovi istituti, uno in via Colombo e uno a Tortaia. In tutto una spesa di 4 milioni e 400 mila euro. Scuola quanto mi costi? Parecchio. Ma almeno per una volta l’ok dovrebbe essere in cassaforte, sembra che siano stati presentati meno progetti dei soldi disponibili e quindi i tre punti dovrebbero entrare.

Terzo passo le nuove mense o da mettere a nuovo: sono quattro. Nell’ordine quella delle elementari di Indicatore (86000 euro), quella della Tricca (42000 euro), quella alla "Modesta Rossi" (62000 euro) e infine alla media Pier della Francesca (293mila euro). E sempre la Pier della Francesca da questa robusta mano riceverà anche la nuova palestra. E le superiori? Ce ne sarà anche per loro ma su questo sta lavorando la Provincia: il Comune infatti ha la gestione degli istituti dai nidi fino alle medie, sopra scatta la staffetta.

Certo la Cesalpino è il bersaglio grosso. Per le sue condizioni e perché chiusa da tre anni. E’ anche la prima realtà a godere degli insegnamenti del Covid. Come? Niente banchi a rotelle, che poi in effetti chi li ha se li tiene stretti perché molto comodi, ma spazio generosi.

Ogni classe sarà superiore ai 50 metri quadrati: un antidoto al distanziamento sociale, sperando che non si trasformino in "alveari". E poi laboratori, spazi comuni, sale insegnanti sempre capienti, giardini pensili. Sarà anche rivisto l’esterno: con un parcheggio ma anche con un giardino sul lato destro dell’istituto. Una scuola del centro che in centro resta. Un messaggio anche questo, per evitare di dislocare tutte le attività che siano comunque un segno di vitalità. La capienza passerà da 2300 a 3260 metri quadrati, sempre suddivisi su tre livelli: il piano terra e i due superiori.

Non solo: l’ok alla Cesalpino sblocca l’operazione Cadorna. Attualmente la scuola è interamente nelle palazzine intorno al parcheggio. Se i tempi saranno rispettati, e devono essere rispettati pena la perdita dei finanziamenti, la nuova sede potrà aprire i battenti nel settembre del 2025. A questo punto parte la progettazione sul resto dell’ex caserma.

Che sul lato sinistro (quello di via Garibaldi) vedrà la demolizione della palazzina comando, l’abbattimento del muro di separazione tra piazza e strada (quello dei murales) e il nuovo centro per l’impiego. Ora comincia a disegnarsi il futuro dell’ala dello sportello unico, che di lì non si muoverà. Poi si tratterà di mettere mano alla piazza, al verde e (speriamo) ad un parcheggio che sostituisca l’unico che sta a cuore alla città. Un film in più scene che parte da un boato: la demolizione della vecchia Cesalpino. In genere è la fine di un film, stavolta prova ad esserne l’inizio. La sceneggiatura è su carta millimetrata.