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Addio al "Torrino": ha chiuso il ristorante dei fratelli Drago, il più amato dai vip del calcio

Un'epopea durata oltre 40 anni, di lì è passato anche Maradona. La sperimentazione dei cibi. Ora un nuovo progetto

Trapattoni al "Torrino"

Arezzo, 12 agosto 2015 - Era il 1971 e alcuni professionisti aretini decisero di aprire un ristorante che sarebbe diventato famoso in tutta Italia. Ai fornelli venne chiamato lo chef Capogna, proprietario di un famoso locale a Milano. Poi il progressivo declino e adesso la definitiva chiusura che si porta dietro un pezzo di storia della ristorazione aretina. "Il Torrino" ha chiuso.

Nel 1973 era passato alla famiglia Drago,  i fratelli Rinaldo, Angelo e Germano. Professionisti, gestivano l’Alpe di Poti, poi l’Aurora in piazza Sant’Agostino e dal 1971 il ristorante La Giostra. Piatti della tradizione, spesso sconosciuti alla maggioranza degli aretini, vennero proposti in chiave innovativa con la consulenza di Guido Gianni.

Un successo durato ben 44 anni, punto di riferimento per calciatori e allenatori di serie A: Trapattoni, Valcareggi, Liedholm, Lippi, Capello, Boskov, Ancelottti, Conte, Mancini, Eriksson. «Ho avuto il piacere  – dice Germano Drago – di conoscere addirittura Maradona». «L’allora attaccante della Roma, Roberto Pruzzo, alle cinque del pomeriggio invece dei biscotti con il the, volle a tutti i costi mangiare un piatto di spaghetti in bianco».

Ora il «tempio d’oro» della ristorazione aretina ha chiuso definitivamente e Germano Drago sogna di realizzare qui un centro sportivo nazionale.