
di Francesca Mangani
Il Casentino perde uno dei suoi personaggi più illustri: il professor Giovanni Cherubini (nella foto), esperto mondiale di Medioevo, si è spento lunedì scorso nella sua abitazione di Bagno a Ripoli. Era nato 85 anni fa nella piccola frazione di Partina, nel comune di Bibbiena, e per anni si è dedicato ad iniziative e progetti di rilievo che hanno coinvolto la vallata e in particolare il borgo di Raggiolo. L’associazione "Brigata di Raggiolo" lo ricorda con gratitudine proprio grazie alla duratura e forte amicizia con il borgo. Il primo libro della collana editoriale "Radici" de La Brigata di Raggiolo nacque proprio grazie al rapporto con Cherubini, che assegnò una ricerca a Marco Bicchierai, pubblicata nel 1994 con il titolo "Il castello di Raggiolo e i Conti Guidi".
"Ricordiamo come affetto Cherubini per aver dato lustro al nostro territorio – ha dichiarato il sindaco di Ortignano Raggiolo Emanuele Cherubini – se n’è andato un esperto mondiale di Medioevo, uomo ricco di cultura, che ha lasciato un importante segno in Casentino e a Raggiolo". Cherubini è stato un convinto frequentatore de "I Colloqui di Raggiolo", coordinati dal professor Andrea Barlucchi, che dal 2005 sono diventati un consolidato appuntamento per approfondire temi e ricerche di storia locale. "Raggiolo perde un amico sincero – commenta Paolo Schiatti, presidente de La Brigata di Raggiolo – che ha contribuito in maniera significativa a far conoscere aspetti inediti della storia del paese e ad aprire scenari di novità, anche in ordine allo sviluppo di nuove attività di promozione e di tutela". La Brigata ha voluto salutare Cherubini rammentandone, insieme ai meriti scientifici e accademici, l’affabilità e il tratto umano capaci di relazionarsi con simpatia con la gente semplice di Raggiolo.
L’annuncio della sua scomparsa è stato dato lunedì dall’Università di Firenze, dove ha svolto tutta la sua carriera. Le ricerche di Cherubini hanno riguardato in particolar modo la storia della società medievale, indagata nelle strutture sociali, nelle attività economiche, nella mentalità e negli aspetti religiosi. Autore di numerosissime pubblicazioni, ha presieduto il comitato scientifico della "Storia dell’agricoltura italiana" e ha fatto parte del coordinamento scientifico di molte altre opere collettive, fra cui "Vita civile degli italiani". Ha iniziato la sua carriera accademica come allievo e poi assistente di Ernesto Sestan ed è stato direttore dell’Istituto di storia della facoltà di lettere e quindi del Dipartimento di storia, oltre ad essere coordinatore del dottorato di ricerca in storia medievale dal 1986 al 2000.