MARCO CORSI
Cronaca

Addio a Cavalli, quel filo con Cavriglia. Il padre trucidato nella strage nazista

Giorgio il suo ultimo figlio, porta il nome del nonno che riposa nella fossa comune al cimitero di Castelnuovo

Addio a Cavalli, quel filo con Cavriglia. Il padre trucidato nella strage nazista

Addio a Cavalli, quel filo con Cavriglia. Il padre trucidato nella strage nazista

Aveva chiamato il suo sesto figlio Giorgio, come suo padre, che nell’estate del 1944 venne trucidato a Castelnuovo dei Sabbioni dai nazifascisti e che adesso riposa nella fossa comune del cimitero di Castelnuovo dei Sabbioni. Lo stilista Roberto Cavalli è morto ieri nella sua abitazione fiorentina all’età di 83 anni. È stato un grande personaggio della moda italiana e internazionale, conosciuto e legato anche al Valdarno, in particolare a una terra che ha pagato un dazio pesante alle follie della Seconda Guerra Mondiale. Lo scorso anno era diventato di nuovo padre e il piccolo, nato dalla relazione con Sandra Nilsson, modella svedese, era stato chiamato come il padre di Cavalli, Giorgio, geometra e lavoratore nelle miniere di lignite di Santa Barbara. Abitava ai Villini, un piccolo agglomerato di case a due passi da Castelnuovo. Come raccontato dallo scrittore valdarnese Filippo Boni nel suo libro "Muoio per te", tra il 4 le l’11 luglio 1944 furono uccisi 192 civili innocenti in una serie di terribili massacri messi in atto dall’Unità Hermann Goering della Wehrmacht nelle cinque frazioni di Cavriglia: oltre a Castelnuovo dei Sabbioni Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole. Tra di loro anche Giorgio Cavalli, che fu prelevato, portato in piazza e ammazzato senza pietà. "L’ho chiamato come mio padre, che i nazisti fucilarono nella strage di Cavriglia quando avevo 4 anni", il ricordo dello stilista. Cavalli aveva altri cinque figli. Due erano nati durante il primo matrimonio con Silvanella Giannoni, altri tre dalle nozze con Eva Duringer.

Era malato da tempo. Anche se, nel 2015, aveva ceduto l’omonima azienda fondata negli anni Settanta, tutti hanno continuato a ricordarlo come un personaggio di spicco del fashion nazionale. Profondo cordoglio per la morte dello stilista è stato espresso dal sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e dalla giunta. "Era nato e cresciuto a Firenze, città che amava, il nonno, Giuseppe Rossi era stato un celebre pittore macchiaiolo, mentre il padre Giorgio venne ucciso dalla Wehrmacht nel 1944, fucilato nel nostro comune a Castelnuovo dei Sabbioni - ha ricordato l’amministrazione comunale.- Roberto è morto esattamente 80 anni dopo il massacro di suo babbo. La terra gli sia lieve".