LAURA LUCENTE
Cronaca

A Cortona il progetto con i migranti “Reti in Rete"

Incontro con la Prefettura di Arezzo per presentare il percorso dei Patti di Collaborazione del Comune di Cortona

Presentazione del progetto con i migranti a Cortona

Cortona, 14 2018 - Si chiama  “Reti in Rete - integrazione delle risorse per l’inclusione e la coesione sociale” il progetto rivolto ai migranti ospiti dei CAS presenti nel territorio di Cortona. Alla presenza del vice prefetto di Arezzo Roberto Caiati, del maresciallo della Stazione di Camucia Gianluca Falco e dei rappresentanti della Asl del territorio, è stata inaugurato il primo step del percorso che consta di un progetto di formazione sull’educazione alla cittadinanza.

“Proseguiamo convintamente il lavoro iniziato questa estate”, spiega l’Assessore al Sociale Andrea Bernardini. “Si tratta di un percorso strutturato, finanziato anche dalla Regione Toscana, capace di conciliare le esigenze di riconoscimento delle competenze con il bisogno di consolidarle e acquisirne di ulteriori, per sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche per elaborare i vissuti personali, stimolare il dialogo e il confronto, creare interazione, inclusione e coesione sociale”.

Il dr Caiati Roberto, intervenuto in rappresentanza del Prefetto, ha espresso l’apprezzamento della Prefettura per la meritoria iniziativa che vede gli ospiti stranieri coinvolti in attività volontarie di pubblica utilità, svolte a favore delle comunità locali. Tale progetto, difatti, oltre che mirare alla valorizzazione dei beni pubblici rappresenta per coloro che sono in attesa della risposta sulla loro posizione giuridica, un significativo passaggio per favorirne l’integrazione con le popolazioni locali ed con il tessuto sociale ospitante.

Gli incontri e le attività andranno avanti fino alla fine dell’anno. Oltre all’educazione alla cittadinanza i ragazzi prenderanno parte ad appuntamenti formativi sui temi dell’educazione stradale, life skills, dipendenze, malattie sessualmente trasmissibili, differenze di genere e diritti delle donne in Italia. Inoltre parteciperanno a corsi di Hccp e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma c’è di più. Nel particolare contesto del parco archeologico del Sodo realizzeranno, insieme alle associazioni responsabili del progetto, un orto-giardino interculturale dove è prevista la coltivazione di piante provenienti dai Paesi di origine dei migranti e piante anticamente coltivate da Etruschi e Romani che serviranno a costruire percorsi didattici ad hoc.

A questo si affiancherà anche un laboratorio di cucito per la realizzazione dei libri di stoffa da donare ad ogni nuovo nato, nell’ambito dell’iniziativa “Nati per leggere”. Questo progetto nasce in particolare grazie alla collaborazione con il centro di aggregazione sociale, la Rsa Sernini, l’Istituto d’Istruzione “Severini”, la Cooperativa Athena e l’associazione culturale pediatri.

I migranti continueranno ad impegnarsi anche per il progetto di cura del verde pubblico del territorio comunale. Sono già oltre mille le ore di volontariato svolte tra le frazioni di Camucia, Fratta, Terontola e Montecchio e anche il centro storico di Cortona.

Previste anche testimonianze dei migranti nelle scuole secondarie di secondo grado oltre all’avvio di una attività teatrale che li vedrà accanto a bambini e ragazzi dello Spazio Compiti di Camucia e agli anziani della RSA “Sernini”. 

“E’ stata un’ottima opportunità per la nostra comunità”, ha aggiunto l’Assessore Bernardini. “Dal 2014 abbiamo attivato ben 35 Patti in tutti i settori: scuola, ambiente, sociale, migranti, cura del verde pubblico e molto altro. Per noi questi Patti sono fondamentali e si stanno rivelando un collante strategico, non solo per pulire i parchi o fare piccole attività, ma soprattutto per ricostruire le relazioni tra cittadini. La nostra comunità sta dimostrando un entusiasmo incredibile per questa modalità di azione ed un senso civico ed etico del quale dobbiamo veramente essere orgogliosi. In questo incontro, abbiamo avuto modo di presentare al rappresentante della Prefettura l’intero percorso che abbiamo fatto a partire dal 2014. Credo che questa sia una strada da proseguire e, se possibile, potenziare”.