A 93 anni in tribunale per separarsi: ha un'altra quasi coetanea

Si sono conosciuti in un circolo per anziani e ora lui vuole lasciare la moglie per cominciare una nuova vita. La consorte gli nega la libertà: sono cattolica, non rompo le nozze

Una coppia di novantenni

Una coppia di novantenni

Arezzo, 3 mnarzo 2021 - Chi l’ha detto che la vita ricomincia a quarant’anni? No, perchè ci sono arzilli vecchietti pronti a ripartire a più del doppio dell’età, a novanta, anzi a 93. Nuovo amore, nuova esistenza, lontana dalla moglie di 86, che chissà, forse gli pare troppo anziana per continuare a condividerci una coppia. Tanto da pensare a una separazione, tanto anzi da intentare una causa legale non consensuale, perchè lei (la consorte, intendiamo) non vuole saperne.

E neppure i figli, che non sanno più cosa pensare di un padre che non nasconde i bollenti spiriti che ancora gli ardono in corpo. E’ una delle più singolari rotture di un matrimonio che si siano mai viste a Palazzo di giustizia. I conti non li ha mai tenuti nessuno e quindi non si sa se sia il record del separando più anziano e della coppia più longeva che si spezza. Ma certo che se non lo è poco ci manca.

Galeotto fu il circolo (per la terza, forse la quara età) e chi lo frequentò. Il nostro novantenne fra un ballo e una partita a carte, ha pensato bene di corteggiare una quasi coetanea. Corrisposto, a quanto pare, perchè dalla coppia vecchia, quella degli sposi legali, ne è nata un’altra, clandestina finora. Un triangolo atipico: lui, lei e l’altra, tutti caratterizzati dall’essere piuttosto in là con gli anni.

Ma all’amore, si sa, non si comanda. A vent’anni, ed era legge di natura ben nota, ma nemmeno a 90, stando all’esperienza del nostro vecchietto. Se a un certo momento abbia deciso di parlarne con la moglie, di confidarle che aveva preso una sbandata e che era pronto a cominciare un’altra vita, lontano da lei, è particolare che non è entrato nel fascicolo di separazione.

Fatto sta che il nostro novantenne si presenta nello studio di un avvocato e gli fa la più singolare delle richieste: mi voglio separare. Ma la moglie? Bè, lei, come già detto, non è d’accordo. E’ cattolica, spiega, e non conosce eccezioni all’indissolubilità del matrimonio.

Ecco perchè occorre avviare una pratica di separazione legale non consensuale, di quelle che finiscono nelle udienze cosiddette presidenziali, cioè condotte direttamente dal presidente del tribunale, Valentino Pizzuti.

Dinanzi al quale nei giorni scorsi si è svolta la più insolita delle scene: gli avvocati imbarazzatissimi mentre i due protagonisti ribadivano per telefono le rispettive volontà: lui che rivuole indietro la libertà, per rifarsi una vita, lei che non vuole concederla, perchè a 86 anni si ha forse il diritto di pensare che ci sia almeno il punto fermo di un compagno col quale farsi scudo.

I figli ovviamente stanno dalla parte della mamma, scioccati pure loro da quel padre scavezzacollo che a novant’anni non si erano ancora accorti di avere. E allora come finirà? Ci ripenserà il nostro arzillo vecchietto e vinceranno le consuetudini oppure avrà il coraggio di andare fino in fondo nel vivere quello che Liala avrebbe definito un sogno d’amore? La risposta alle prossime puntate, anzi alle prossime udienze presidenziali.