REDAZIONE AREZZO

Saione, la "piccola città" del Novecento, nel libro di Anna Bartolini

La presentazione oggi 2 ottobre nel quartiere di Porta Santo Spirito alle 17,30. La storia di un quartiere che segnò lo sviluppo abitativo ed economico di Arezzo tutto da recuperare

Saione nella foto dell'Archivio Fotoclub La Chimera

Arezzo 2 ottobre 2021 - Era il nuovo quartiere della città, il primo a svilupparsi fuori le mura. Quello moderno e produttivo con le case nuove nuove in stile liberi e primo Novecento, là, oltre la ferrovia, dove c’era solo campagna. Saione è un quartiere storico, dalle eleganti palazzine, che sta soffrendo una trascuratezza che non merita. E per la prima volta a Saiine viene dedicato un libro che verrà presentato oggi sabato 2 ottobre alle 17,30 al Museo del Quartiere di Porta S. Spirito, in via Spinello 4 ad Arezzo.  Scritta da Anna Bartolini e sostenuto dal Lions Club Arezzo Chimera, la monografia “Il quartiere di Saione . Ad Arezzo, una città fuori città con il vanto di una storia antica” verrà presentato dal rettore vicario del Quartiere di Porta S. Spirito Giacomo Magi, dal presidente del Lions Club Arezzo Chimera di Arezzo Paolo Omizzolo,  da  Roberto Cecchi e Pier Luigi Rossi e naturalmente dall’autrice, con la conduzione di Alessandro Garofoli e Marzia Fontana. 

Saranno proiettate foto a corredo degli argomenti trattati dal libro che esamina la storia del quartiere e le sue caratteristiche partendo dalle ragioni storico- politiche e sociali che portarono, nel 1919 alla sua nascita. Saione divenne così il primo quartiere moderno di Arezzo, sorto in una zona ancora inedificata, fuori delle mura meridionali della città. Il rione, in pochi decenni ebbe un notevole incremento e sempre più si configurò come una piccola città, dalle linee architettoniche moderne, operosa, densamente abitata e a prevalente vocazione commerciale e produttiva. “Accanto agli aspetti innovativi tuttavia, sono emerse, a cominciare dal nome stesso del quartiere, numerose ed importanti tracce di un passato lontano, il più antico della nostra città, un passato che ci parla di radici individuali e collettive e ci conduce verso una più compiuta consapevolezza della nostra millenaria identità - spiega l’autrice - la pubblicazione intende valorizzare questo nostro quartiere cittadino le cui attuali problematiche debbono essere affrontate in sinergia con la collettività aretina e le sue istituzioni”.