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“I Vescovi della Diocesi di Arezzo”: incontro della Società storica

L'appuntamento è fissato per martedì 13 febbraio, a ridosso della Madonna del Conforto e dell'inaugurazione del Sinodo

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Arezzo, 12 febbraio 2018 - Nuovo appuntamento del ciclo di conferenze “I Vescovi della Diocesi di Arezzo”, organizzato dalla Società storica in collaborazione con la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e il patrocinio del Comune di Arezzo. Martedì 13 febbraio, alle ore 17,30 all’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino, Antonio Bacci parlerà del vescovo Pietro Usimbardi (1589-1611).

Già segretario del cardinale Ferdinando dei Medici, poi granduca, Pietro Usimbardi esce da una famiglia di Colle Valdelsa molto legata alla casa egemone. Come vescovo di Arezzo, s’impegnò attivamente per applicare le disposizioni del concilio di Trento e sradicare vecchie usanze del clero ormai anacronistiche. Fece svolgere una meticolosa visita pastorale nella Diocesi, istituendo dodici vicariati foranei. Dette un forte impulso all’insegnamento della dottrina cristiana, redasse nuove Costituzioni sinodali e nuove Costituzioni per le monache. Ricostruì il palazzo vescovile, facendone una dimora solenne ed ampiamente affrescata, e fece erigere la chiesetta di S. Stefano a Pionta, sul luogo del Duomo Vecchio fatto distruggere nel 1561 da Cosimo I. Grazie ai suoi buoni uffici, Arezzo fu dichiarata “città di passo” e la città concesse a lui e alla sua famiglia il gonfalonierato di giustizia, massimo grado di nobiltà. Morì ad Arezzo il 28 maggio 1611, ma due anni dopo la sua salma fu trasferita a Firenze per essere tumulata nella cappella di famiglia in S. Croce.

Antonio Bacci ha compiuto gli studi classici presso il Liceo “Petrarca” e gli studi teologici nel Seminario di Arezzo. Ordinato sacerdote nel 1969, si è laureato con lode nel 1974 a Firenze con Eugenio Garin. Attualmente è docente di Storia della Chiesa aretina presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Arezzo. All’attività pastorale e all’insegnamento ha unito la ricerca storica, di cui sono frutto numerose pubblicazioni sulle vicende della diocesi e sull’antica viabilità aretina.

Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze mira ad approfondire la conoscenza delle principali figure di vescovi alternatesi sulla cattedra di san Donato nell’arco di una storia quasi bimillenaria. Figure ecclesiastiche che hanno sempre avuto un forte peso nella vita sociale e culturale della comunità e in alcuni periodi anche in quella civile e politica.

Il ciclo di conferenze si protrarrà per tutto il mese di marzo, approdando all’episcopato del vescovo Mignone scomparso nel 1961. La prossima conferenza è in programma il 27 febbraio, quando Silvia Bianchi parlerà del vescovo Angiolo Franceschi (1775-1778). Tutti gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.