
Anthony Andaloro
Arezzo 14 novembre 2018 - Togliete uno dei cinque sensi, la vista, e mettetevi a tavola, usate le posate, portate il cibo alla bocca, assaporate. Con un senso in meno gli altri quattro si attivano e moltiplicano le sensazioni e le percezioni. Lo sa bene lo chef Anthony Andaloro, uno dei tre chef ciechi al mondo che hanno fatto della cucina la loro professione “stellata”. Un esperienza sensoriale dunque la cena con gli occhi bendati e a lume di candela che si terrà sabato 17 novembre al Circolo Artistico di Arezzo a cucinare sarà proprio Andaloro. Ma a un patto, che il ricavato sia devoluto a iniziative di aiuto ai più deboli, come tutte le cene sensoriali che lo chef organizza in tutta Italia. E così il presidente dell’Artistico Federico Calvelli annuncia che il ricavato servirà a contribuire alla realizzazione di un ascensore per facilitare l’ingresso al circolo agli anziani e a persone con problemi di deambulazione (prenotazioni allo 0575 22686 o al 339 7536803). Andaloro non è nato cieco, lo è diventato, e dopo un periodo in cui ha dovuto rivedere la sua vita, lui che era un maestro decoratore d’arte settecentesca allievo del maestro scultore, Felice Tagliaferri, anche lui non vedente, autore del “Cristo rivelato” ispirato al “Cristo velato” di Napoli. Andaloro dopo vari interventi subiti agli occhi e una depressione, per fortuna lasciata alle spalle, sei anni fa si inventa la figura del “blind chef” e si inventa pure le cene al buio in cui invita i commensali a degustare a lume di candela, cibo di qualità, piatti raffinati. Un successo internazionale e apparizioni in tv. E ogni volta le cene sono abbinate a iniziative di beneficenza con i proventi devoluti a bambini che debbono subire interventi chirurgici o a chi bisogno di aiuto. Il messaggio è chiaro e lo spiega lui stesso nelle varie interviste che ha rilasciato: “Bisogna credere nelle proprie potenzialità, farle venire fuori ed essere soddisfatto delle proprie capacità, possiamo trasformare la vita in un miracolo, ogni giorno”.