Matteo Marzotti
Arezzo

Arezzo, parla Di Iorio: "Un fulmine a ciel sereno. Ma chi arriva vuole uomini suoi"

Il direttore sportivo allibito per i tempi. "Poche ore fa stavamo trattando insieme gli acquisti. Ma la squadra è solida"

Il direttore sportivo Di Iorio

Arezzo, 26 gennaio 2018 - «È stato un fulmine a ciel sereno». Così Piero Di Iorio definisce la decisione del patron Matteoni di revocare il mandato al direttore generale Zavaglia e al direttore sportivo Di Iorio. «Mercoledì sera alle 23 stavamo trattando alcuni giocatori - confessa Di Iorio - e questa mattina è arrivata la decisione del presidenteMatteoni che però è comprensibile».

Per quale motivo? «Perché potrebbero arrivare nuovi investitori i quali hanno chiesto di inserire in determinati ruoli persone di loro fiducia. E’ una cosa più che comprensibile».

È rammaricato per quanto accaduto? «Dispiace perché Arezzo è una piazza importante che merita le migliori fortune. Se il presidente Matteoni ha preso questa decisione è per motivi validi. Lui non è uno sprovveduto. Ci ha messo faccia, impegno e risorse nell’Arezzo».

Che squadra lascia, questo Arezzo può riuscire a restare in categoria che è l’obiettivo minimo a questo punto? «Una squadra che può togliersi dai guai, ci sono giocatori importanti e soprattutto un tecnico molto preparato come Pavanel. Io e Zavaglia ci siamo limitati in questi due mesi, che sono stati davvero intensi, a ridurre i costi riuscendoci».

Sono partiti dei giocatori esperti... «Sì ma è anche vero che sono partiti giocatori che erano scarichi mentalmente della situazione che si era venuta a creare prima del nostro arrivo. I contratti importanti di cui si è parlato a lungo non li hanno fatti sottoscrivere nè Zavaglia nè Di Iorio. Li abbiamo trovati e abbiamo provato a risolvere certe situazioni. Cutolo non mi sarei mai sognato di cederlo se non per motivi legati all’ingaggio. Cellini che stimo molto è indietro a livello fisico a causa dell’infortunio e pensavamo di farlo partire solo per questo motivo così come Ferrario che ha giocato sei partite in un anno, ma questa squadra può togliersi dai guai. Presto scoprirete il reale valore di giovani interessanti come Perisan e Della Giovanna e non dimentichiamoci di Lulli. Con l’arrivo di nuovi investitori accanto a Matteoni sarà possibile salvare la categoria e il titolo».