Primavera arida, roghi in anticipo. La terra ha sete: allarme agricoltura

Ieri in Toscana quattro nuovi incendi: è un ritmo da piena estate. Perdura la siccità, non piove da due mesi

Squadre antincendio duramente impegnate in Garfagnana

Squadre antincendio duramente impegnate in Garfagnana

Firenze, 24 marzo 2022 - Sicuri che dovremo continuare a battezzare queste limpide giornate di sole e cieli tersi come "bel tempo?". Fuor di metafora, di certo non la pensano così agricoltori e allevatori – e nemmeno i pubblici amministratori come vedremo – i più direttamente colpiti dalla perdurante siccità. Zona più zona meno, in Toscana non piove da oltre due mesi, i terreni sono riarsi, le zolle portano come ferite i segni delle fratture dovute all’aridità, le coltivazioni soffrono, le portate dei fiumi si ritirano. Scenari preoccupanti che fino a qualche lustro fa erano tipici dell’estate, ma che i cambiamenti climatici hanno anticipato nella loro gravità di settimane. Ed ecco così che la piaga degli incendi si apre quest’anno a marzo, con uno stillicidio quotidiano di roghi di boschi dove la mano dei piromani è spesso protagonista ma aiutata nell’opera criminale dall’assenza di precipitazioni e dal vento. Da non sottovalutare poi il rischio degli abbruciamenti degli scarti delle potature (pratica non a caso vietata dalla Regione dal 12 marzo). Ieri quattro nuovi incendi sono scoppiati intorno all’ora di pranzo sul Monte Pacchiara, a Zeri (Massa), due in Garfagnana – Careggine e San Romano – e a Martignana di Montespertoli (Firenze). Come nei tre incendi nel Pistoiese della scorsa settimana – forte il sospetto del dolo – sono dovuti intervenire elicotteri e Canadair insieme a vigili del fuoco e squadre di volontari, impegnati in zone estremamente difficili da raggiungere via terra.

Intanto, mentre le previsioni meteo continuano a non promettere pioggia, il sindaco grossetano Antonfrancesco Vivarelli Colonna, già presidente di Confagricoltura provinciale, ha lanciato l’allarme: "Per l’agricoltura la siccità è una preoccupazione gigantesca – ha detto durante una conferenza stampa organizzata da Fondazione Cr Firenze – , perché in aggiunta abbiamo avuto uno degli inverni più freddi degli ultimi cinquanta anni, con oltre settanta giorni in cui siamo andati sotto zero. Nell’ultimo decennio soltanto venti volte si era andati sotto zero nel periodo inverno-primavera".