Fabio, morto sul monopattino: indagato l’amico di 17 anni

Il ragazzo potrebbe rispondere di omicidio colposo se si accerterà che ha prestato al tredicenne il veicolo, forse non omologato

Nuovo sopralluogo della Polizia locale ieri mattina sul luogo della tragedia

Nuovo sopralluogo della Polizia locale ieri mattina sul luogo della tragedia

Sesto San Giovanni (Milano) - Gli inquirenti lo definiscono un atto dovuto. Da ieri il 17enne che ha prestato il monopattino elettrico al suo amico Fabio Mosca è indagato per omicidio colposo. Su quel monopattino, lunedì pomeriggio Fabio ha perso la vita in seguito a un assurdo incidente che si è consumato lungo viale Gramsci, alla periferia della città. Al dolore per la morte di un ragazzino di 13 anni si unisce l’angoscia per una inchiesta giudiziaria che il tribunale dei Minori di Milano ritiene indispensabile per capire la dinamica dell’accaduto. 

Secondo quanto ricostruito finora, un gruppo di adolescenti, pare fossero in tre e tutti bravi ragazzi, stavano trascorrendo allegramente il pomeriggio nel parco Gramsci, poco lontano da dove è avvenuto l’incidente. Il più grande aveva portato con sé il monopattino. E Fabio ha voluto salirci, per "provare a correre veloce". Non aveva scelto di andare in strada, dove probabilmente sapeva di rischiare, ma aveva preferito una ciclabile per un giro di poche centinaia di metri. E proprio su quella pista è accaduto l’irreparabile. Secondo una prima ricostruzione, avvalorata dalle immagini del sistema di videosorveglianza comunale, Fabio avrebbe perso il controllo del mezzo, forse a causa della sua potenza, la ruota anteriore avrebbe sbattuto contro il cordolo di sinistra e lo avrebbe catapultato in avanti, facendolo cadere di testa. Un impatto così violento che non gli ha lasciato scampo. 

Non aveva l’età per essere alla guida di quel mezzo. Né aveva il casco, che è obbligatorio per i minorenni. In più, la Polizia locale sta valutando se quel monopattino sia omologato, il modello è del tutto simile a quelli illegali che vengono venduti sul web. A questo punto tutto dovrà essere chiarito dalle indagini, che sono in capo alla Polizia locale di Sesto, e da precise perizie legali svolte da esperti. 

In tutto questo, entra in gioco anche il possibile ruolo del 17enne sestese. Il monopattino era affidato a lui ed è necessario capire se sia stato prestato in modo consapevole all’amico di 13 anni, o se quest’ultimo lo abbia preso senza chiedere. La vicenda di Fabio ha scosso l’intera città. Figlio unico di una famiglia che i conoscenti definiscono esemplare ed estremamente attenta all’educazione del ragazzo. Fino a prima della pandemia aveva giocato a calcio nella squadra di Sesto 2012. "Un ragazzo che sapeva stare con gli altri e non ha mai avuto problemi – dicono i dirigenti –. Nonostante non fosse più con noi da diverso tempo, è un lutto che sentiamo anche un po’ nostro, perché i ragazzi che passano da qui lasciano sempre un ricordo indelebile". 

Tra pochi giorni avrebbe dovuto iniziare la terza nella scuola media di via Bellini, che sorge a pochi passi da casa sua e dal luogo dell’incidente. I compagni di classe si dicono increduli. "Era simpatico e spigliato – racconta uno di loro che con lui giocava spesso alla Playstation – eravamo da poco stati al suo compleanno e non riusciamo a capire perché non è più tra noi". Alcuni dei compagni di classe, che si trovavano in un giardinetto adiacente a giocare, purtroppo hanno anche assistito ai momenti terribili dei soccorsi e alla disperata lotta dei sanitari per salvargli la vita.