Monopattini senza limiti e regole L’allarme per una strage silenziosa

Sei morti in otto mesi. Il sindaco di Sesto dopo la tragedia del 13enne: casco obbligatorio anche per i maggiorenni

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di Guido Bandera

Una giovane mamma finita sotto un tir, lo stagionale caduto sull’asfalto e trovato morto la mattina dopo da un passante. E poi il tredicenne ucciso da una scivolata su una pista ciclabile lunedì a Sesto San Giovanni. In comune tutti avevano una sola cosa: il monopattino elettrico sul quale viaggiavano al momento in cui il destino li stava aspettando. Otto vittime dal 2020, sei soltanto da gennaio 2021, per 546 incidenti censiti in Italia, di cui 123 gravi, con 11 ricoveri in rianimazione e 24 feriti con conseguenze di lunga durata. Poche cifre, raccolte dall’Aci e dall’Asaps, l’associazione degli amici della polizia stradale, raccontano il prezzo versato alla mobilità sostenibile, alla passione che ha invaso le città nell’epoca della svolta elettrica e del lockdown.

Le tavolette a batteria, veloci, poco costose, pratiche, a posto con la coscienza ecologica, non sono ancora così numerose da insidiare neppure da lontano il primato del tributo di sangue che ogni anno esigono motociclette e automobili: 106 morti nella sola provincia di Milano nell’arco di 12 mesi. Ma l’allarme per la mancanza di regole certe sull’uso dei nuovi dispositivi, accolti dal legislatore con entusiasmo nel 2020, cresce insieme al bollettino dei feriti, gravi, che specie nelle metropoli aumentano al pari dei comportamenti scorretti. "Casco e assicurazione obbligatoria", invocano ora sindaci, come Dario Nardella di Firenze, o amministratori regionali, come l’assessore alla sicurezza lombardo Riccardo De Corato. A Milano, Beppe Sala, la cui giunta è stata fra le prime ad aprire alle società di sharing, il noleggio libero dei monopattini, arrivati a quota seimila, con tanto di sequestri e inchiesta della Procura della Repubblica, rivendica di essere stato "tra quelli che da più tempo sollecitano una regolamentazione. E se non la farà lo Stato, ci dovranno pensare le città". Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, dove lunedì il piccolo Fabio Mosca, con l’entusiasmo dei suoi 13 anni, è salito sul mezzo elettrico di un amico per provarlo e si è schiantato perdendo la vita, è invece intervenuto subito con un’ordinanza: per chi viaggia con le tavolette a batteria obbligo del casco e limiti di velocità di 20 chilometri all’ora (non 25 come in tutta Italia) sulle ciclabili e 5 nelle aree pedonali. Resta il problema, irrisolto, dei controlli e del rispetto delle regole, ma più ancora della consapevolezza di chi viaggia su questi mezzi della poca protezione che offrono e della vulnerabilità a cui espongono.

Un esempio per tutti? L’anonimo ragazzo ripreso, cappellino in testa, sfrecciare fra le auto a Roma, lungo il tratto urbano dell’autostrada per L’Aquila. Un problema che la Confederazione nazionale delle autoscuolei". Il problema dell’inconsapevolezza dei rischi rimane sul tavolo, anche perché, se i mezzi da noleggio sono limitati a 25 chilometri orari di velocità, "truccare un monopattino è un gioco da ragazzi – spiega il segretario delle scuole guida Christian Filippi – e non serve un ingegnere". Resta, comune, la progressione nei numeri degli incidenti fatali. Dai 2 dell’intero 2020 ai sei dei primi 8 mesi del 2021. Il corpo del piccolo Fabio, morto per il trauma cranico riportato senza casco sulla ciclabile di Sesto, sarà sottoposto ad autopsia. Anche se la dinamica non mostra zone d’ombra, c’è da capire se davvero quel monopattino fosse a norma. Le cadute del resto sono fra le cause più frequenti degli incidenti mortali fin qui registrati. Così ha perso la vita anche un 27enne filippino a Roma, il 19 agosto. Stesso destino per un altro 52enne di Ostia, il 23 giugno, e per il lavoratore romeno che sulla riviera romagnola tornava a casa la sera, al Lido di Classe. Anche per lui una caduta fatale a fine luglio. Il primo morto della nuova era, nel giugno del 2020, fu a Budrio, nel Bolognese. Un sessantenne diretto al lavoro si schiantò su un’auto. Contro uno scooter, invece, ha impattato perdendo la vita lo scorso 9 agosto un 27enne dello Sri Lanka che viveva a Firenze. Si dispera però anche chi non è mai salito su una tavoletta elettrica. Come la figlia di Rossana Rossi, 88 anni, falciata il 29 gennaio da un minorenne in monopattino in viale Zara a Milano. L’11 marzo è morta in conseguenza di quella caduta.