"Sì, nei mercati c'è il serio rischio che esploda la rivolta" VIDEO

Il presidente del Consorzio Buontalenti, Simone Toschi: "Qui solo dodici banchi possono stare aperti, la situazione è estremamente difficile"

Simone Toschi

Simone Toschi

Livorno, 7 aprile 2021 - "Qui al mercato con banchi fissi in via Buontalenti hanno riaperto le attività che rientrano nell’allegato 23 del Dpcm del 2 marzo 2021, ovvero quelli che vendono generi di prima necessità. Si tratta di una dozzina di banchi. Non è possibile per noi d’altra parte stare chiusi senza ristori".

A parlare è Simone Toschi, presidente del Consorzio del mercato di via Buontalenti e presidente del Ccn Buontalenti. Lo incontriamo tra i banchi che hanno rialzato le saracinesche dopo il fermo imposto per il periodo pasquale a causa dell’emergenza coronavirus. Le restrizioni da zona rossa (scattate per la Toscana già prima di Pasqua) permarranno (salvo miracoli) forse fino al 20 aprile. Tornando all’allegato 23, sempre Toschi sottolinea: «Proprio perché le nostre postazioni sono fisse e perché noi titolari siamo tutti di Livorno e tra i banchi all’aperto non ci sono rischi di assembramento, o maggiori rischi di contagio, abbiamo tutti i requisiti per lavorare. Tanto più adesso che siamo aperti solo in dodici».

Innegabilmente però per gli operatori dei mercati fissi e gli ambulanti il protrarsi delle limitazioni imposte dalla normativa covid dopo oltre un anno sta alimentando un crescente malumore già esploso a Reggio Emilia in zona rossa come la Toscana. «C’è il rischio che esploda anche in Toscana come nel resto d’Italia. Ogni volta che aumentano i contagi per assurdo si penalizzano le attività commerciali all’aperto. Se c’è un luogo dove i rischi sono minori è il mercato all’aperto".

Durante il primo lock down quando tutti i mercati furono costretti a chiudere (eccetto qielli con ge eri alimentari) quasi tutti ricevettero ristori, fatta eccezione per qualcuno che per codice ateco fu escluso. «Durante il secondo lock down tra novembre 2020 e gennaio 2021 il 95% di noi non ha ricevuto nessun ristoro, o sostegno perché il requisito per beneficiarne prevedeva la perdita nel 2020 di almeno il 30% del fatturato del 2019«. Intanto «gli incassi sono calati di nuovo drammaticamente adesso con la zona rossa. Tra maggio e dicembre 2020 eravamo riusciti a lavorare e a tirare avevanti. Ora sopravviviamo a fatica».

Perciò «ci sarò anche a io a Firenze oggi per la manifestazione degli ambulanti per chiedere la riapertura immediata di tutti i mercati per ogni categoria merceologia, l’annullamento fino al 31 dicembre 2021 della Tosap e l’anno fiscale bianco».

Monica Dolciotti