L’emergenza Covid ha fermato lo sport

Il blocco delle attività sportive e degli allenamenti ha rivoluzionato tutti i settori. Anche le Olimpiadi di Tokyo slittate di un anno

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Manifestazioni e gare annullate, eventi sportivi posticipati, partite disputate a porte chiuse: il Coronavirus ha colto alla sprovvista anche il mondo dello sport. Sport individuali e di squadra, palestre e piscine hanno dovuto sospendere le consuete attività ed allenamenti. Fa riflettere il fatto che, per la prima volta nella storia in tempo di pace, i Giochi Olimpici, in programma a Tokyo dal 25 luglio al 9 agosto 2020, siano stati rimandati all’anno successivo. La stessa sorte ha toccato gli Europei di calcio. Pallavolo, basket, calcio sono solo i più noti degli sport bloccati dall’emergenza.

Ma le chiusure hanno condizionato anche, e soprattutto, chi non pratica attività agonistica.

I dpcm che si sono susseguiti negli ultimi mesi consentono di svolgere attività motoria solo all’aperto, presso aree attrezzate e parchi pubblici nel rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di un metro per ogni altra attività. Il periodo invernale non ha sicuramente incentivato la pratica motoria.

Gli stili di vita di milioni di persone sono cambiati. L’assenza di attività fisica influisce negativamente sulla forma fisica e sulla salute mentale. Studi dimostrano che, tra le conseguenze più gravi provocate dalla sedentarietà, si annoverano aumento di peso, perdita di tono muscolare, malattie cardiovascolari, abbassamento della capacità polmonare, disturbi del sonno. Ansia, stress e preoccupazioni, inoltre, non possono più trovare nello sport una valvola di sfogo.

A soffrire di questa situazione sono soprattutto i giovani, adolescenti e preadolescenti che trovavano in esso un modo per socializzare con i coetanei.

"L’attività fisica e sportiva, per il suo contributo anche all’inclusione sociale, svolge un ruolo rilevante nel miglioramento del benessere psichico e nella prevenzione e trattamento del disagio sociale nelle diverse fasce d’età, soprattutto durante lo sviluppo giovanile", sottolinea anche il Ministero della Salute.

Persino a scuola le ore di Educazione fisica, in molti istituti, sono state rivoluzionate: lezioni frontali o piccoli esercizi in classe hanno sostituito il contatto e l’utilizzo comune di attrezzi. Uno dei problemi riguarda la mancanza di spazi adeguati, a cui si aggiunge la necessità di seguire scrupolosamente un protocollo igienico che prevede, ad esempio, la disinfezione della pavimentazione della palestra, degli attrezzi, degli spogliatoi e l’arieggiamento frequente dei locali.

Esistono soluzioni? Molte persone non sono rimaste ferme, nonostante le chiusure: sessioni di fitness e corsi di ballo online, spazi casalinghi adibiti a piccole palestre, tappetini, pesetti e corde sono risultati ottimi alleati per i più volenterosi.

Il mondo dello sport sta cercando di andare avanti, nonostante le restrizioni. Risulta fondamentale l’apporto delle società sportive, anche locali, che promuovono iniziative per mantenere viva la passione per lo sport.