Covid, il governo: mai più lockdown. Test a chi arriva dalla Cina: ma l'Ue non ci segue

Meloni detta la linea: "Bastano tamponi e mascherine, avanti con i vaccini ad anziani e fragili". Roma torna a chiedere una stretta alla Ue per fermare il rischio di nuove varianti. Altolà dell’Oms

Roma, 30 dicembre 2022 - A poco meno di tre anni dall’arrivo del virus in Italia, siamo di nuovo ad un passo dall’emergenza. Rispuntano anche le ordinanze del ministero della Salute, con tamponi e quarantene per chi arriva da Pechino. Una misura bocciata, però, dall’Oms Europa e contestata dalla Cina. La premier, Giorgia Meloni, tiene il punto: "No a nuove misure coercitive". Ma l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte spara ad zero contro l’esecutivo: "Ha scoperto solo oggi le mascherine".

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PER ORA NIENTE LOCKDOWN

Il governo non cambia linea: sì al monitoraggio, no ai lockdown. "La soluzione migliore – spiega la premier – sono sempre i controlli e continuano ad essere utili tamponi e mascherine. Non credo che invece sia efficace la privazione della libertà che abbiamo conosciuto in passato. Lo dimostra quello che è successo in Cina. Dobbiamo invece lavorare sulla responsabilità dei cittadini e non sulla coercizione". Nei prossimi giorni, annuncia la Meloni, partirà una campagna sui vaccini destinata soprattutto agli anziani e ai soggetti più a rischio. "Gli altri chiedano al medico".

CONTROLLI A TAPPETO NEGLI AEROPORTI

Intanto scatta la stretta per chi arriva dalla Cina. Ieri, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato l’ordinanza anti-Covid. Fino al 31 gennaio, chi entra in Italia da Pechino, dovrà presentare la certificazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti, ad un test molecolare, o, nelle 48 ore antecedenti, ad un test antigenico. Previsto anche l’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico al momento dell’arrivo in aeroporto, o se non fosse possibile, entro 48 ore. In caso di positività, bisognerà sottoporsi immediatamente al test molecolare e all’isolamento fiduciario con test finale. Le norme non si applicano ai minori di 6 anni a condizione che non insorgano sintomi di Covid 19.

NESSUNA NUOVA VARIANTE

"I primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante", spiega il ministro Schillaci durante l’informativa al Senato. Insomma, finora dagli screening fatti a Malpensa e Fiumicino non è emersa nessuna variante nuova rispetto a quelle che già circolano in Italia, a partire ovviamente da Omicron.

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LA UE E PECHINO CONTRO L’ITALIA

Il governo ha anche puntato l’indice contro la Cina e l’ondata di casi che rischia di travolgere l’Europa. Senza una risposta coordinata, aveva avvertito la stessa premier, la stretta italiana rischia di essere inutile. La risposta arrivata ieri dai centri di controllo europei è una doccia fredda: lo screening dei viaggiatori dalla Cina è "ingiustificato". dal momento che i Paesi Ue "hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione" e "le varianti che circolano in Cina sono già in Ue". Tale misura dunque "non è necessaria a livello dell’Unione Europea nel suo complesso". Lo stesso direttore regionale dell’Oms in Europa, Hans Kluge, è scettico: "Non bisogna discriminare alcuna popolazione o gruppo". Dura la replica del portavoce del ministro degli esteri cinese, Wang Wenbin: "Le misure imposte ai passeggeri provenienti dalla Cina dovrebbero essere basate sulla scienza e appropriate".

LO SCONTRO POLITICO

La nuova ondata del Covid innesca anche la polemica politica. "Oggi la Meloni scopre che i controlli e le mascherine sono armi indispensabili per combattere il virus, meglio tardi che mai" sentenzia l’ex premier, Giuseppe Conte. Polemico il leader del Pd, Enrico Letta, che contesta le norme "no vax" contenute nel decreto contro i rave. Mentre Fratelli d’Italia ripropone la commissione di inchiesta sulla gestione del virus in Italia. Obiettivo: metterla nell’agenda dei lavori parlamentari entro la prima metà di gennaio. Forza Italia chiede, invece, di rilanciare la campagna vaccinale.