"Lo strumento è valido in sé. Bisogna discuterne con equilibrio e serietà per migliorarlo e per far viaggiare i monopattini in assoluta sicurezza". Raffaella Paita (spezzina, classe 1974), tra gli esponenti di punta di Italia Viva, è presidente della IX commissione Trasporti della Camera.
Un altro tragico incidente, un ragazzino 13enne morto a Sesto San Giovanni, con il monopattino.
"Si tratta di un fenomeno che va affrontato con grande serietà. Il primo pensiero, naturalmente, va alle vittime e alle loro famiglie. Poi, dobbiamo porci il problema del funzionamento del sistema. Bisogna discutere con equilibrio e serietà. I monopattini sono strumenti di mobilità che si sono rivelati molto preziosi in questa fase storica, specie per garantire le esigenze di mobilità nella vita delle città a fronte di una grande difficoltà, da parte del trasporto pubblico locale nella pandemia. E hanno migliorato le città dal punto di vista ambientale. Lo strumento è valido in sé, se ci sono problemi legati alla sicurezza si affrontino".
La politica, tanto per cambiare, non fa nulla?
"Per nulla. In Parlamento stiamo discutendo. C’è una proposta di legge sull’argomento di Roberto Rosso di Forza Italia e la relatrice incaricata di fare sintesi con altri testi che saranno presentati è Elena Maccanti della Lega. Molti gruppi hanno già annunciato di voler depositare testi (IV, M5S, PD e altri). Io, come presidente della Commissione, sto facendo una serie di audizioni con una serie di soggetti interessati che stanno portando le loro diverse argomentazioni. Anche molti sindaci hanno la mia posizione di equilibrio. Finiremo le audizioni entro la prima metà di settembre e poi passeremo alla discussione dei testi. Tra le varie proposte c’è anche quella del patentino che vedremo come affrontare ma ricordo a tutti che c’è una esigenza di coerenza con altri sistemi di mobilità. Poi ci sono tutta una serie di migliorìe tecniche da poter apportare in cui confido molto".
Ci può indicare le principali?
"Certo. Mettere le frecce ai monopattini. Rafforzare il divieto di andare contromano e sui marciapiedi come il divieto di circolare in zone vietate al traffico, ma anche il divieto di parcheggiare i monopattini senza regole. Le associazioni dei disabili, per esempio, ci hanno fatto presente questo punto. Peraltro, alcuni di questi divieti sono già in essere perché già oggi anche i monopattini devono rispettare il codice della strada. Si tratta di rafforzare il sistema dei controlli in collaborazione con i sindaci e con la polizia municipale. E poi si tratta, anche, di introdurre delle migliorìe tecnologiche che possono essere risolte, però, solo dai gestori e produttori di monopattini: frecce, sensori, etc. In ogni caso, già oggi il casco è obbligatorio, fino ai 18 anni, e lo strumento può essere usato solo a partire dai 14 anni. Le regole ci sono, il problema è farle rispettare. Va evitato l’uso dei monopattini su percorsi lunghi e tortuosi, limitandoli il più possibile all’ultimo miglio delle città".
E il governo, invece, cosa sta facendo?
"C’è un tavolo di lavoro al Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ndr.) istruito dal ministro Giovannini che, però, faccio questo appello al ministro, sotto forma di gentile critica, deve raccordarsi al più presto con il lavoro che stiamo svolgendo in Parlamento. Serve la collaborazione di tutte le istituzioni per arrivare a soluzioni condivise per salvaguardare un mezzo che va messo in sicurezza, ma che è molto utile".