Kinshasa, 6 ottobre 2021 - La foto è struggente: la gorilla, abbandonata sul petto del 'suo' ranger, André Bauma. Con questa immagine il parco dei Virunga, in Congo, dà notizia della morte di Ndakasi, famosa in tutto il mondo come la 'gorilla dei selfie'. Diventò virale lo scatto nell’agosto 2019, la gorilla si era fatta fotografare, insieme all’amica Ndeze: testa alta, posa apparentemente naturale, in poche ore quella fotografia aveva conquistato tutti. "E' con sincera tristezza che annunciamo la morte dell'amato gorilla di montagna orfano, Ndakasi", si legge sull'account Twitter del parco. Ma più di tante parole conta quello scatto. Una fiducia totale dell'animale nell'uomo.
Era una gorillina di due mesi Ndakasi, quando era stata trovata aggrappata al corpo senza vita della madre, uccisa dai bracconieri. Ed è sempre stato André a darle il sostegno per non sentire la mancanza della famiglia. Per oltre 11 anni Ndakasi ha vissuto una vita pacifica con i suoi custodi, assieme ad altri gorilla di montagna rimasti anche loro orfani. Dal 26 settembre le sue condizioni di salute era rapidamente peggiorate, dopo una lunga malattia, e la gorilla si è spenta nelle braccia del suo amico di sempre, André. Luogo unico per la ricchezza della sua biodiversità, il parco dei Virunga - patrimonio Unesco dal 1979 - è famoso in tutto il mondo come remoto rifugio delle ultime specie di gorilla di montagna, ma è diventato una vera e propria polveriera in una regione storicamente instabile, al confine con il Rwanda. E' proprio nell’area del parco che lo scorso febbraio l’ambasciatore italiano in Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, e un militare dell’Arma dei Carabinieri hanno perso la vita nell’attacco ad un convoglio della locale missione Onu, la Monusco, non lontano dalla città di Butembo.